Semplicemente papa (Marco Emanuele, 16 marzo 2013)

16.03.2013 17:58

Roma che presiede nella carità, la richiesta della preghiera alla folla, i gesti dell'uomo normale, il vestito bianco senza paramenti di "potere", la croce di ferro, il pulmino anziché la macchina particolare; sono tutti segni, simboli di semplicità che danno valore aggiunto ad un papa di nome Francesco.

Non sopporto i "gossip" intorno alla figura del papa (nel pre-conclave sul "chi sarebbe stato", con clamorose smentite delle previsioni degli azzardati vaticanisti; ora, su ciò che il papa farà in termini di riforma della chiesa); mi limito ad osservarlo, ad ascoltarlo, a cogliere l'aria nuova che Bergoglio-Francesco sta facendo spirare nelle menti e nei cuori degli uomini (e non solo dei credenti). Il papa ha detto che vorrebbe una chiesa povera per i poveri; io vorrei una religiosità che soffiasse su una "ragione" dell'uomo appiattita sul presente (dunque sul brevissimo termine), che la rendesse "tempiterna", mistica, capace di godere dell' "oltre di noi" che vive in ogni istante della nostra vita.

Il cardinale Dolan, prima del conclave, disse che era venuto il momento di annunciare il vangelo con il sorriso; forse lo spirito santo ha aiutato i cardinali e la scelta di Francesco può aiutarci a ritrovare la forza della speranza.