(Riflessioni strategiche) Brevi
- (Danilo Taino, La Lettura, Corriere della Sera, 3 marzo 2013) La frenata della globalizzazione. Le difficoltà di un modello di sviluppo (non soltanto economico). E di una civiltà. Consumi, delocalizzazioni, banche. Così sono stati riedificati i confini. L'arresto del primo processo di superamento delle barriere tra gli Stati fu tragico, con la fine della Belle Epoque e le stragi della Prima guerra mondiale. Da dieci anni non si riesce a concludere il Doha Round, la trattativa per liberalizzare il commercio che darebbe una spinta all'economia mondiale. (https://lettura.corriere.it/la-frenata-della-globalizzazione/)
Sulla globalizzazione:
Pro e contro.
Il dibatttito su pregi e difetti della globalizzazione è in corso da anni. Tra gli autori che hanno posto in rilievo gli aspetti positivi del processo si colloca Thomas L.Friedman, con il noto saggio Il mondo è piatto (Mondadori, 2006). Il più famoso bestseller di critica alla globalizzazione è invece No logo di Naomi Klein (uscito da Baldini & Castoldi nel 2001 e riproposto dalla Bur nel 2010).
Gli economisti.
Tra gli studiosi di economia che si sono occupati del tema spicca Jagdish Bhagwati, autore di Elogio della globalizzazione (Laterza, 2005) e Contro il protezionismo (Laterza, 2006). Al premio Nobel Joseph Stiglitz si devono i saggi La globalizzazione e i suoi oppositori (Einaudi, 2002) e Globalizzazione (Donzelli, 2011). Ai problemi della finanza è dedicato il testo di Howard Davies Banking on the Future (Princeton University Press, 2010).
I due indici.
L'associazione Freedom House pubblica ogni anno il rapporto Freedom in the World in cui misura l'indice di libertà dei vari Paesi (www.freedomhouse.org), mentre la Dhl misura l'indice di connettività globale (www.dhl.com/gci)