(Pakistan) Verso legge contro il crimine informatico (Misna)

23.07.2013 19:04

Nonostante i gravi limiti energetici e i frequenti black-out, computer e smartphone vanno diffondendosi rapidamente anche in Pakistan, paese dove caratteristiche territoriali e utilizzo diffuso dell’inglese favorirebbero un uso estensivo degli strumenti commerciali e finanziari online. Un limite è nella percezione della scarsa sicurezza di questi strumenti.

Per questo il governo pachistano ha deciso di accelerare la preparazione di una Legge sulla sicurezza informatica con l’intenzione di promulgarla entro l’anno. Una necessità sempre più sentita, nonostante solo una frazione dei 30 milioni di internauti pachistani utilizzi le sue navigazioni in rete per e-commerce e e-finance e che a sua volta potrebbe stimolare un uso sempre maggiore dello strumento informatico.

Attualmente, l’unico strumento a disposizione per la difesa dagli abusi sulla rete è un’apposita Unità contro il crimine informatico attiva all’interno di una delle agenzie di sicurezza nazionali, ma la sua scarsa pubblicità rende difficile al cittadino comune conoscerla e accedervi. Per questo il presidente della Commissione Difesa del Senato, Mushahid Hussain, ha deciso di chiedere agli esperti una bozza di legge che lui stesso presenterà al parlamento e, contemporaneamente, lavorare alla creazione di unità investigative specializzate.

Per Mushahid il problema è soprattutto di volontà politica e di fondi, ma analisti ritengono che ad ostacolare il progetto potrà concorrere soprattutto la mancanza di esperti del settore, sia sul piano dell’individuazione del crimine, sia su quello della sua persecuzione. Già ora infatti, il sistema giudiziario è sovraccarico, ma una scappatoia potrebbe essere, come suggeriscono esperti legali, l’apertura di corti speciali per giudicare questo genere di reati.