News by Misna

12.02.2014 22:17

- (Nigeria) ASSALTATA CITTADINA NEL NORD-EST, VITTIME.

Sono almeno 39, più di 50 secondo alcune testimonianze, le persone uccise da un commando di uomini armati in una cittadina della Nigeria nord-orientale: lo riferiscono fonti di stampa locali, sottolineando come della strage e delle devastazioni sia ritenuto responsabile il gruppo islamista Boko Haram.

Secondo il quotidiano Daily Trust, il commando ha raggiunto Konduga nella serata di ieri. Nell’arco di alcune ore, gli assalitori avrebbero dato alle fiamme più di mille abitazioni e devastato la moschea, la scuola, un ambulatorio medico e altri edifici pubblici. La cittadina si trova circa 35 chilometri a sud-est di Maiduguri, capoluogo dello Stato di Borno e storica roccaforte di Boko Haram. Oggi, all’indomani della strage, a Konduga si è recato il governatore Kashim Shettima. Al quale, per altro, è stato riferito che gli assalitori sono giunti a bordo di blindati apparentemente sottratti all’esercito.

Da maggio a Borno e nei vicini Stati di Yobe e Adamawa è in corso un’offensiva delle Forze armate che ha l’obiettivo di contrastare Boko Haram. Costituito nel 2002, questo gruppo sostiene di battersi per rovesciare il governo federale di Abuja e imporre la legge islamica sia nel nord a maggioranza musulmana che nel sud per lo più cristiano del paese.

- (Africa) APPUNTAMENTO IN BURUNDI PER I PRODUTTORI DI CAFFÈ.

Per la prima volta nella sua storia l’Associazione dei paesi produttori di caffè dell’Africa orientale è riunita a Bujumbura dove oggi verrà inaugurata l’XI Conferenza-mostra dedicata al pregiato chicco. Tema centrale dell’incontro è “il rilancio del settore del caffè sul continente africano”, in un contesto di calo dei prezzi sul mercato mondiale. L’evento, che si concluderà sabato, è organizzato ogni anno dall’African Fine Coffee Association (Afca), costituita da 11 paesi produttori: oltre al Burundi, Repubblica democratica del Congo, Uganda, Etiopia, Kenya, Malawi, Rwanda, Sudafrica, Tanzania, Zimbabwe e Zambia.

L’Afca ha sede a Kampala, capitale della nazione africana in testa per le quantità prodotte. Sia Uganda che Etiopia sono le prime nazioni ad aver introdotto la cultura della pianta di caffè in Africa, con alle spalle una lunga tradizione di produzione, torrefazione e consumo.

A Bujumbura sono attesi centinaia di operatori del settore, non solo africani: produttori del richiestissimo frutto, proprietari delle fabbriche che lo trasformano in chicco, costruttori di macchinari specializzati (per lo più indiani e brasiliani) e aziende leader nell’import-export del caffè. Lo svolgimento della manifestazione presso il Club del Lago Tanganyika potrebbe essere ostacolato dalle recenti alluvioni che hanno pesantemente danneggiato la capitale burundese, privando interi quartieri di strade, luce e telefono.

Ieri sempre a Bujumbura gli 11 Stati membri dell’Afca hanno tenuto una giornata di incontri dedicati al ruolo delle donne e dei giovani nella produzione del caffè. In Burundi il chicco bruno costituisce una delle principali risorse per l’economia nazionale: dalla sua esportazione dipende la sopravvivenza di 600.000 famiglie e proviene tra il 60 e l’80% delle entrate in moneta straniera.

- (Sud Sudan) ONU DENUNCIA USO BOMBE A GRAPPOLO DURANTE CONFLITTO.

Esperti delle Nazioni Unite hanno rinvenuto in Sud Sudan sotto-munizioni o resti di bombe a grappolo verosimilmente utilizzate durante il conflitto armato cominciato a dicembre: lo ha annunciato oggi il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon.

In una nota pubblicata sul sito delle Nazioni Unite si riferisce che parti degli ordigni sono state rinvenute la settimana scorsa lungo la strada che collega la capitale Juba a Bor, il capoluogo della regione orientale di Jonglei. Nel testo non si precisa se sia stato possibile accertare quale delle parti in lotta abbia fatto utilizzo delle bombe.

La ricerca di questi e altri ordigni inesplosi è affidata ai tecnici del Servizio dell’Onu per lo sminamento (Unmas). Il loro lavoro proseguirà nei prossimi giorni a Bor e a Bentiu, entrambe città teatro di combattimenti tra le forze fedeli al presidente Salva Kiir e i ribelli legati al suo ex vice Riek Machar.

Note anche come il nome inglese “cluster bomb”, le bombe a grappolo sono particolarmente letali. Gli ordigni si aprono all’impatto con il suolo, lanciando a raggiera schegge e proiettili che se non esplodono subito restano comunque pericolosi a lungo.

Sempre oggi, Ban Ki-moon ha sottolineato “l’importanza di un dialogo politico nazionale” che consenta di riportare la pace in Sud Sudan. Dichiarazioni, queste, giunte all’indomani di una ripresa ad Addis Abeba di colloqui di pace che il 23 gennaio avevano portato a un primo accordo di cessate-il-fuoco.