News by Misna
- BREVI DALL’AFRICA:
UGANDA – Sarebbero almeno 98, un bilancio molto più grave di quello finora ipotizzato, le vittime del naufragio di un’imbarcazione affondata nelle acque del ALgo Alberto tra l’Uganda e la Repubblica Democratica del Congo. Lo ha reso noto l’Alto commissariato Onu per i rifugiati secondo cui a bordo dell’imbarcazione c’erano almeno un centinaio di passeggeri. Il quotidiano ugandese New Vision riferisce che finora sono stati ritrovati i corpi senza vita di 15 bambini.
ZIMBABWE – Il presidente Robert Mugabe ha nominato l’economista John Mangudya nuovo governatore della Banca Centrale del paese. Mangudya succede nell’incarico a Gideon Gono il cui mandato è scaduto a dicembre. Il nuovo governatore si troverà a gestire un’economia in grave difficoltà, dove l’inflazione ha raggiunto – secondo dati ufficiali – tassi del 230% e in cui il dollaro ha sostituito la moneta locale nell’uso comune.
TOGO – Le autorità di Lomé hanno rintracciato 1,7 tonnellate di avorio nascoste in container carichi di legno, pronti a partire per il Vietnam. Il ritrovamento delle zanne testimonia ancora una volta l’imponente flusso d’avorio diretto verso l’Asia, un commercio capace di devastare popolazioni di elefanti, vittime di un allarmante tasso di bracconaggio, diffuso soprattutto nei paesi dell’ Africa centrale.
R.D. CONGO – A distanza di 60 anni dalla posa della prima pietra – all’epoca in paese era ancora una colonia belga – è stato inaugurato a Kinshasa, l’Ospedale del Cinquantenario. La struttura, costruita dalla società cinese Sinohydro, sarà gestita dal gruppo indiano Padiyath Healthcare. Secondo il ministro della Sanità, le consultazioni partiranno da 20 dollari, un costo troppo alto per la maggioranza della popolazione, di cui un terzo vive con poco più di un dollaro al giorno.
- Sudafrica. SOSPETTI SULLA TV DI STATO: “INVITA A VOTARE ANC”. È bufera sulla presidente della radiotelevisione di Stato del Sudafrica, la Sabc: Ellen Tshabalala è stata accusata di aver rivolto appelli a votare in favore del partito al potere dalla fine dell’apartheid, violando i principi di imparzialità dell’emittente. I fatti contestati risalgono ad alcuni giorni fa. Durante una cerimonia per la consegna di alcune case popolari in un sobborgo a nord di Durban, Tshabalala ha detto che il governo del Sudafrica “sa dove sta andando” e che alle elezioni legislative del 7 maggio parteciperanno “troppi partiti”. Dichiarazioni, sottolinea oggi il portale di informazione News24, interpretate come un implicito incoraggiamento a sostenere l’African National Congress (Anc). Da contratto, a giornalisti e dirigenti della Sabc è fatto divieto di esprimere preferenze per questo o quel partito. Nei mesi scorsi al consiglio di amministrazione dell’emittente erano stati contestati abusi di potere e illeciti finanziari. I sospetti erano stati sollevati dalla procuratrice Thuli Madonsela, lo stesso magistrato che la settimana scorsa ha accusato il presidente Jacob Zuma di aver utilizzato fondi pubblici per costruire una piscina e altre amenità nella sua villa di famiglia.
- Costa D'Avorio. BLÉ GOUDÉ ALLA CPI, PER OPPOSIZIONE “RICONCILIAZIONE A RISCHIO”. Una “rottura del dialogo da parte del governo”: è l’accusa rivolta dal Fronte popolare ivoriano (Fpi), il principale partito di opposizione, a poche ore dall’estradizione alla Corte penale internazionale (Cpi) di Charles Blé Goudé, leader dei Giovani Patrioti, fedeli sostenitori dell’ex presidente Laurent Gbagbo. La direzione dell’Fpi, formazione politica di Gbagbo, valuta il via libera al trasferimento di Blé Goudé all’Aia come “un grave ostacolo alla riconciliazione nazionale”. L’ex partito al potere ritiene, inoltre, la maggioranza del presidente Alassane Dramane Ouattara “responsabile per il fallimento del processo di riconciliazione nazionale” e per “l’immobilismo della Commissione dialogo, verità e riconciliazione (Cdvr)” sotto la direzione dell’ex capo di governo Charles Konan Banny. Contribuisce ad alimentare critiche nei ranghi dell’Fpi anche il mantenimento in stato di detenzione dell’ex première dame Simone Gbagbo e di “circa 800 prigionieri civili e militari pro-Gbagbo”, recita il comunicato diffuso ieri. Nel documento la principale forza di opposizione, che non ha partecipato alle legislative di novembre 2011, invita la popolazione a boicottare il censimento nazionale in corso così come le audizioni della Cdvr che sta raccogliendo le testimonianze della crisi elettorale del 2010-2011 e del precedente conflitto politico-militare del 2002-2007. Una decisione dell’Fpi in merito al processo di dialogo politico con la maggioranza potrebbe essere formalizzata sabato prossimo, in occasione di un vertice straordinario del suo comitato centrale. Intanto dall’Aia il legale di Blé Goudé, accusato di crimini contro l’umanità, ha riferito che “il mio cliente è fisicamente debole ma molto forte moralmente”. Il leader dei Giovani Patrioti ha raggiunto l’ex presidente Gbagbo, detenuto dal 2011, ma ancora in attesa dell’apertura del processo a suo carico. La Cpi ha già richiesto l’estradizione della moglie Simone, agli arresti a Odienné (nord-ovest), non ancora accolta dalle autorità di Abidjan. E’ in contesto di rinnovate tensioni tra maggioranza e opposizione che il paese del cacao si prepara a tornare alle urne per le presidenziali, in agenda nel 2015.
- Cile. MOVIMENTI SOCIALI “SALUTANO” NUOVO MANDATO BACHELET. A migliaia hanno “salutato” nel fine-settimana il ritorno alla Moneda di Michelle Bachelet con la “Marcia delle Marce” organizzata a Santiago reclamando la stesura di una nuova Costituzione, che sostituisca quella ereditata da Augusto Pinochet (1973-1990), e, più in generale, l’applicazione dell’ambizioso pacchetto di riforme promesse in diversi campi. Promossa da più di 40 organizzazioni sociali – dai gruppi ecologisti, ai difensori dei diritti umani, agli indigeni – la prima grande marcia dall’inaugurazione, l’11 marzo, del secondo mandato della presidente socialista ha riunito 100.000 persone secondo gli organizzatori; 25.000 secondo la polizia. Assenti, tuttavia, gli studenti delle secondarie che con docenti e lavoratori del settore hanno guidato negli ultimi anni le mobilitazioni antigovernative più massicce in decenni. Al momento, i movimenti studenteschi sono impegnati nel negoziato sul progetto di riforma dell’istruzione e hanno preferito non aderire. Lotta contro i cambiamenti climativi, laicità dello Stato, riconoscimento delle coppie di fatto anche dello stesso sesso sono solo alcune delle istanze risuonate in piazza, dove si sono registrati, ma solo nelle fasi conclusive, isolati disordini con diversi contusi. Per finanziare la riforma educativa, il governo si è impegnato ad inviare al Congresso entro la fine di marzo un progetto di riforma tributaria che aumenterà il prelievo fiscale a 8,2 miliardi di dollari, con un incremento graduale fino al 25%, rispetto all’attuale 20%, delle tasse alle imprese. Bachelet ha ripreso le redini di un paese che mantiene una solida economia ma registra il peggiore indice di distribuzione della ricchezza fra i soci dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).
- Algeria. PRESIDENZIALI: APERTA CAMPAGNA ELETTORALE, SENZA BOUTEFLIKA. E’ ufficialmente aperta la campagna elettorale per le presidenziali del 17 aprile, sia sul terreno che sul web. “Promesse in abbondanza e dichiarazioni populiste in risposta alle sfide economiche” scrive stamattina il quotidiano locale El Watan, sottolineando che la campagna è soprattutto caratterizzata dalle “contestazioni di fondo dell’opposizione contro la candidatura di Bouteflika”. Avvio inedito per il presidente uscente, il 77enne Abdelaziz Bouteflika, che ha affidato il primo comizio al suo direttore di campagna. Ieri l’ex primo ministro Abdelmalek Sellal ha inaugurato la marcia verso il voto a Tamamrasset, feudo dei tuareg nel Sahara. Alla vigilia dell’apertura della campagna, con una lettera aperta agli algerini, Bouteflika ha difeso la propria candidatura. “Le difficoltà legate alla mia salute non mi screditano ai vostri occhi e non mi portano a scaricarmi dalle mie gravose responsabilità (…) Sono in grado di rispondere positivamente agli appelli a favore della mia candidatura. In tutta la mia vita non mi sono mai defilato di fronte ai doveri al servizio della mia patria” si legge nella missiva pubblicata dall’agenzia ufficiale ‘Aps’. Nonostante le rassicurazioni Bouteflika -fisicamente provato da un grave malore al cuore che lo scorso anno lo ha costretto a una lunga degenza in un ospedale parigino – non dovrebbe partecipare in prima persona alla campagna. Il suo principale rivale, l’ex primo ministro Ali Benfils, 69 anni, ex segretario del Fronte di liberazione nazionale (Fnl, al potere), candidato indipendente, ha invece inaugurato la campagna a Mascara (ovest), la città dell’emiro Abdelkader, considerato il padre dello Stato moderno algerino. Gli altri quattro contendenti sono il capo del Partito dei lavoratori, Louise Hanoune, alla sua terza candidatura; Moussa Touati, presidente del Fronte nazionale algerino (nazionalista); Ali Fawzi Rebaine, capo di Ahd 54 e il 50enne Abdelaziz Belaid, ex membro dell’Fnl che nel 2012 ha fondato il Fronte El Moustakbel. Nel fine settimana il sito internet di Bouteflika è stato piratato, con un articolo in prima pagina dal titolo “Ali Benflis sarà il nostro futuro presidente”. Il direttore della comunicazione ha annunciato la chiusura momentanea del sito per rafforzare i parametri di sicurezza, con l’inserimento di una password obbligatoria per visualizzare i contenuti pubblicati. La campagna elettorale si concluderà il 13 aprile, ma sul voto cruciale per il futuro del paese del Maghreb rischia di pesare l’appello al boicottaggio lanciato da alcuni leader di opposizione in segno di protesta per la candidatura di Bouteflika, al potere dal 1999, ad un quarto mandato.