Il peso della mediocrità (Marco Emanuele, 29 marzo 2013)
Siamo mediocri quando ci limitiamo ad esistere nella superificialità dell'immanenza e non a vivere la e nella complessità della "tempiternità". La mediocirtà pesa perché semplifica la realtà, la riduce fino a negarla, quasi "creandone" una parallela e dis-integrata, frutto della sommatoria di ambiti auto-referenziali e non dialoganti. Dobbiamo tornare ad una realtà intesa e vissuta come integrazione, che realizzi la "complessità delle complessità", dialogo in cammino.
Mediocrità è non cogliere ed accogliere la responsabilità verso la complessità della vita e, in essa, verso le sfide cui il tempo storico ci chiama; nell'epoca della separazione dominante, l'unica "rivoluzione" auspicabile è il ritorno realistico a ciò che siamo in natura, integrati in noi, l'uno con altro (nella considerazione dell'altro come altro DI noi), l'umanità nell'ambiente naturale.