Il braccio di ferro sugli OGM e le ragioni del “no” (Grazia Francescato, Aspenia online)
È un braccio di ferro che dura da decenni. Oggetto del contendere, gli OGM, Organismi Geneticamente Modificati, ovvero esseri viventi il cui patrimonio genetico viene alterato artificialmente tramite l’aggiunta, la modifica o l’eliminazione di elementi genici (dato che OGM e transgenici non sono davvero sinonimi, si usa talvolta il termine GE – genetically engineered). In concreto, si tratta principalmente di coltivazioni di soia, mais (soprattutto per uso animale) e patate modificate con tecniche di ingegneria genetica. Queste colture si estendono ormai su un centinaio di milioni di ettari, concentrate al 99% in USA, Canada, Sud America, Cina, India e Sud Africa. Molto più resistente alla penetrazione l’Europa, dove le coltivazioni OGM sono ammesse in pochi Stati, Spagna in testa, e sono di scarso rilievo.