Dialoghi (Marco Emanuele, 27 marzo 2013)
Dialogo è parola che può essere utilizzata per narrare il movimento della complessità.
Il dialogo racconta il cambiamento perché guarda dentro ogni realtà umana per guardare oltre. Cambiare è comprendere l'evoluzione per com-prendere che viviamo, in logica "tempiterna", il futuro già presente. Il dialogo, allora, agisce nel profondo di ogni realtà (a partire da ciascuno di noi) per "ri-tornarla" globale, facendole recuperare quell'unità integrata (armonia) che è fondamento del progetto umano e di ogni progetto umano nel contesto dell'ambiente naturale; ogni realtà è globale, complessa in essenza ed aperta ad ogni altra.
Ogni realtà che recuperi il proprio essere globale, nel ri-crearsi, ri-crea realtà.
Il dialogo è "metodo in cammino", ri-generante progetto umano, condizione perché la complessità della natura progettuale continui a percorrere le nostre vite dando loro il respiro dell' "inter-in-dipendenza", vincente sull'auto-referenzialità che genera (presunta) auto-sufficienza che, progressivamente, ci fa de-generare.