Daily Global (23 febbraio 2014)
da L'Osservatore Romano:
- Intesa in Islanda contro il progetto di adesione all'Ue. I due partiti euroscettici al Governo in Islanda hanno raggiunto un accordo su un progetto di legge che chiede all'Esecutivo di "ritirare la candidatura per una adesione all'Unione europea". Lo ha annunciato (...) il Governo. Il Partito del progresso (centro) e dell'Indipendenza (destra) si sono messi d'accordo per l'abbandono della richiesta di adesione depositata dal Paese nel 2010. (...)
- Mercoledì si vota in cinque regioni della Libia. Nella roccaforte dei fondamentalisti islamici a Derna e in altre zone del Paese, dopo gli attacchi ai seggi elettorali, mercoledì si tornerà a votare per la costituente. La decisione della commissione elettorale è stata dettata dalle violenze che hanno impedito alla popolazione di recarsi alle urne. Il presidente della commissione elettorale, Muri Al Abbar, ha spiegato che quanti sono stati privati del diritto di voto per gli attentati e le violenze a Derna, Sebha, Oubari, Murzak e Kafra potranno esprimere la loro preferenza mercoledì. Solo un terzo dei 3,4 milioni di libici aventi diritto si è iscritto nelle liste, contro gli oltre 2,7 milioni delle legislative del luglio 2013. Finora il 45 per cento dei libici si è recato alle urne. L'alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea, Catherine Ashton, ha (...) sottolineato che i 58 membri dell'Assemblea costituente libica "avranno una grande responsabilità" e dovranno "proteggere e promuovere i diritti di tutta la popolazione e cercare attivamente il dialogo anche con coloro che non parteciperanno alle elezioni".
- A Pechino fabbriche chiuse per inquinamento. Le autorità di Pechino hanno ordinato la chiusura - o la riduzione delle attività - a oltre cento fabbriche, dopo aver innalzato ieri al grado arancione, il secondo più alto, l'allarme inquinamento nella capitale. Sono 36 le fabbriche chiuse completamente, mentre a 75 è stato chiesto di ridurre la produzione. Si tratta del primo allarme inquinamento emesso dalle autorità della capitale dopo l'entrata in funzione del nuovo sistema di allerta, che considera il livello arancione quando il tasso di particolato con un diametro inferiore ai 2,5 micron (il più pericoloso, perché si insinua negli organi interni) supera i 250 microgrammi per metro cubo. Il limite massimo stabilito dall'Organizzazione mondiale della sanità è di trenta microgrammi. Nei giorni scorsi a Pechino si è arrivati anche a trecento. Oltre al taglio della produzione e allo stop dato ad alcune fabbriche, le autorità di Pechino hanno chiesto ai cittadini - soprattutto bambini e anziani - di limitare le attività all'aperto.