(Credere nella politica e nella democrazia) Rifondazione 1 (Marco Emanuele, 21 aprile 2013)

21.04.2013 10:49

Per la politica e la democrazia è scoccata l'ora della rifondazione. In un paesaggio di macerie non si può pensare di ricostruire: il verbo giusto è rifondare.

Penso ai partiti e mi viene in mente un primo livello di analisi e di intervento, che vediamo in queste ore: chi rappresentano i partiti, almeno in Italia, quali istanze sintetizzano e rilanciano nelle loro attività ? A ben guardare, i partiti oggi sono visti come strutture staccate dalla realtà, distanti da essa, centri di un potere che ha fatto dell'auto-referenzialità la sua ragione d'essere. Un potere autoritario, dunque, non riconosciuto come autorevole. E questo vale, si può dire, per i partiti che da anni popolano la scena, nei quali l'organizzazione (burocratica in senso deteriore) sembra aver preso il sopravvento sul progetto.

I nuovi movimenti, che si affacciano per la prima volta all'esperienza parlamentare, sono espressione di una partecipazione "immediata", non mediata, quasi che i cittadini possano "farsi Stato". Mi riferisco, in particolare, al Movimento 5 Stelle che, tutto da studiare, fatica a mostrare i contenuti di un progetto politico che comprenda ed esprima una visione complessa, sistemica, di società.

Non sappiamo, non possiamo sapere, come evolverà la natura della politica e della democrazia ma, certamente, possiamo dire che il cambiamento della storia chiama i partiti e i movimenti - se vogliono sopravvivere - a ripensarsi nel profondo e continuamente; quella distanza, tante volte vista, tra i volontari (che chiedono rinnovamento a volte radicale) e i dirigenti (che lavorano soprattutto in termini auto-referenziali) non è solo il bello del "confronto democratico" ma è soprattutto il segno che qualcosa si è rotto, che le crepe sui muri dei partiti e dei movimenti si stanno aprendo verso pericolose voragini.