Cambiamenti (Marco Emanuele, 3 marzo 2013)

03.03.2013 08:12

La realtà ci precede; ci capita spesso, avendo ormai smarrito la capacità di visione.

Non c'è nulla di più concreto della visione strategica, che integra in sé le dimensioni della "tempiternità globale" (esperienze-immanenze-aspirazioni nello spazio del mondo), del "guardare dentro" i processi per "guardare oltre" i medesimi e per ri-creare realtà (che altro non è se non la vocazione di ogni persona umana, di ciascuno di noi).

Cosa ci dice, ad esempio, lo stravolgimento determinato dalle ultime elezioni politiche italiane ? Ci dice che mai dobbiamo assolutizzare le certezze, che mai possiamo pensare che qualcosa sarà come è sempre stato; perché la vita è così, mai lineare né prevedibile, sempre complessa.

Ciò che ci può salvare, nell'approccio alla realtà, è un cambio di mentalità necessario, è la nostra capacità naturale di ragionare in maniera sistemica, non separante ma integrante. Non è più possibile, la realtà ci dice, contrapporre gli opposti; occorre, invece, ri-connettere ciò che è disperso, re-imparare che nel profondo della vita c'è il dialogo come contaminazione e fecondazione fra differenze e che non ci è dato di vivere "a monologhi", utilizzando la "tattica dell' o/o". E' attraverso questa, infatti, che - da un lato - interpretiamo il fenomeno Grillo come anti-politica (e non invece - con tutti i suoi limiti e con tutte le sue contraddizioni- come il cambiamento della politica); dall'altro lato, accogliamo Grillo, lo acclamiamo, lo votiamo ma non ci poniamo - come persone/cittadini - al centro della scelta politica, continuando a dire che lui "finalmente li manderà tutti a casa".

Recuperare il dialogo nel profondo della vita significa mettere sul piatto della con-vivenza la carta della responsabilità, non più limitandoci a passare, a delegare, a contrapporre. E' qui che la politica si ri-pensa e si ri-fonda; è qui, in sostanza, che la politica cambia, non più facendosi precedere dalla realtà ma maturando visioni strategiche di con-vivenza, di bene comune (non soltanto declamato), di comunità.