Brevi dal mondo (Misna, 2 settembre 2013)

02.09.2013 15:20

- Striscia di Gaza. Egitto impone zona cuscinetto, spari su pescatori palestinesi.

Monta la tensione al confine tra Egitto e Striscia di Gaza, dove le autorità del Cairo hanno dato il via libera alla costruzione di una ‘zona cuscinetto’ per isolare e controllare le attività illegali lungo la frontiera. Lo riferisce l’agenzia stampa palestinese ‘Maan’, secondo cui gli artificieri egiziani hanno fatto esplodere delle cariche in alcuni tunnel sotterranei, tramite i quali la Striscia si rifornisce di armi ma anche di diversi beni di consumo.

I residenti di al Barahmeh, Canada, Brazil, al Sarsouriya, a ridosso del confine, hanno ricevuto notifiche per lo sfratto immediato, mentre bulldozer dell’esercito hanno già provveduto a sradicare degli alberi per far passare il filo dell’alta tensione.

Dal canto suo, il portavoce delle forze armate egiziane Ahmad Mohammed ha confermato l’avvenuta distruzione di 343 gallerie sotterranee e annunciato che da ora in poi ai pescatori palestinesi sarà vietato accostarsi alle coste egiziane per evitare rischio di contrabbando via mare.

È di ieri, inoltre, la notizia che la marina militare egiziana ha aperto il fuoco e ferito due pescatori e ne ha arrestati altri cinque. L’episodio ha suscitato scalpore presso l’opinione pubblica palestinese e allarmato i vertici di Hamas che hanno definito l’aggressione “un atto ingiustificato” e chiesto l’immediato rilascio delle persone arrestate.

“Le zone cuscinetto sono superflue fra paesi amici, legati da vincoli storici”, ha osservato inoltre Ihab al-Ghusein, un esponente di Hamas, secondo cui la loro creazione “rafforzerebbe il blocco di Gaza e infliggerebbe nuove sofferenze alla popolazione”.

Spesso i pescatori palestinesi si dirigevano verso le acque egiziane per compensare il ferreo blocco imposto dalle restrizioni israeliane: un comportamento sempre meno tollerato da un mese a questa parte, dopo la deposizione di Mohammed Morsi, esponente dei Fratelli Musulmani, strettamente legati ad Hamas.

- Guinea. Legislative: dispiegati osservatori europei, critiche su voto.

Sono 73 gli osservatori elettorali dispiegati dall’Unione Europea (Ue) per monitorare le attese legislative in agenda il 24 settembre: lo ha annunciato da Conakry l’europarlamentare rumeno Cristian Preda, a capo della missione. Nel fine settimana 24 osservatori hanno raggiunto i capoluoghi delle otto regioni amministrative in cui la Guinea è suddivisa.

“Siamo pronti, siamo qui per osservare l’intero processo, dal giorno del voto alla fase del contenzioso” ha detto Preda, sottolineando che “elezioni regolari, inclusive, libere e trasparenti sono un’occasione per la Guinea di tornare sulla strada della democrazia per rispondere alle numerose sfide”. Secondo il capo della missione di Bruxelles, “i guineani hanno bisogno di normalità e questo passa attraverso un parlamento funzionale che rispecchi tutte le correnti politiche e dotato di tutta la legittimità necessaria”.

Aperta dal 23 agosto, finora la campagna elettorale si sta svolgendo nella calma ma senza grande entusiasmo né partecipazione dei cittadini. Nelle ultime ore alcune dichiarazioni rilasciate dall’opposizione sono apparse emblematiche di un contesto disteso solo in apparenza. “Se il governo persevera nella sua logica di metterci davanti al fatto compiuto e se non ci dovessero essere le condizioni per elezioni corrette, dal 5 settembre l’opposizione tornerà a manifestare” ha avvertito Oussou Fofana, vice-presidente dell’Unione delle forze democratiche di Guinea (Ufdg), principale partito di opposizione. L’Ufdg contesta le liste elettorali affisse dalla Commissione elettorale nazionale indipendente (Ceni). “Molte persone iscritte per le presidenziali del 2010 non hanno trovato il loro nome nelle liste. Nei feudi dell’opposizione, l’80% dei nostri militanti non è registrato. In queste condizioni non possiamo andare a un voto credibile, pacifico e accettato da tutti” ha sottolineato Fofana, auspicando un intervento della comunità internazionale per migliorare l’organizzazione delle legislative. La sicurezza del voto sarà affidata a una forza mista polizia-gendarmeria chiamata Forza speciale per elezioni legislative sicure (Fossel), istituita dal presidente Alpha Condé.

In tutto 33 formazioni politiche hanno presentato candidati per i 114 seggi da assegnare nel futuro parlamento eletto, che si sostituirà all’attuale Consiglio nazionale di transizione (Cnt, non eletto). Inizialmente previste nel 2011, le legislative sono state rinviate più volte per motivi logistici ma anche a causa di tensioni politiche sull’organizzazione del voto tra maggioranza e opposizione. Il voto rappresenta un appuntamento cruciale che consentirà di concludere la transizione politica in corso dal dicembre 2008, a seguito della morte del generale Lansana Conté, che ha guidato il paese per 24 anni e un colpo di stato militare.