Assegnato il premio Magsaysay, "Nobel" asiatico (Misna)

25.07.2013 10:25

La fondazione che gestisce l’assegnazione del Premio Magsaysay ha annunciato i destinatari per il 2013 di questo riconoscimento, indicato come il Nobel per la pace asiatico, certamente il più prestigioso del continente. Dedicato al terzo presidente della Repubblica filippina, Ramon Magsaysay, il premio viene attribuito annualmente dal 1957 e quest’anno sarà consegnato il 31 agosto in un a cerimonia pubblica.

Per il 2013, il premio è andato a tre individui e a due organizzazioni che si sono distinti per attività sociale e impegno nel restituire dignità, fiducia e benessere alle popolazioni dell’Asia.

Il filippino Ernesto Domingo ha visto premiato il “suo impegno esemplare per la missione sociale della scienza medica e della sua professione”. Fautore della “salute per tutti”, il dottor Domingo è un paladino della vaccinazione neonatale contro l’epatite, una pratica che, secondo la motivazione dell’assegnazione, “ha salvato milioni di vite nelle Filippine”.

La birmana Lahpai Seng Raw ha visto riconosciuta con l’attribuzione del Magsaysay la sua vocazione a “rigenerare e rendere consapevoli le comunità danneggiate dai conflitti e rafforzare le ong locali nella promozione di una cultura nonviolenta di partecipazione e dialogo”, elementi proposti dalla signora Lahpay come “fondamenta del futuro pacifico del Myanmar”.

Personaggio centrale della politica afgana, certamente espressione della volontà di emancipazione e di partecipazione di milioni di donne del suo paese, Habiba Sarabi è stata premiata per il “suo forte impegno di leadership per costruire un governo provinciale efficiente contro ogni ostacolo”. Governatore della provincia di Bamyan dal 2005, la signora Sarabi “serve la sua gente con un’ostinazione piena di speranza che ha radici nel suo instancabili impegno per la pace e lo sviluppo dell’Afghanistan”.

Sul piano del perseguimento di una politica “pulita”, “associando la persecuzione senza compromessi di potenti funzionari infedeli con riforme lungimiranti del sistema di potere e la promozione di vigilanza, onestà e attiva partecipazione tra tutti gli indonesiani”, agisce invece Komisi Pemberantasan Korupsi (Commissione per lo sradicamento della corruzione). Si tratta di una organizzazione governativa nata nel 2002 per associare esperienze già attive, ma soprattutto per accompagnare il cammino di crescita politica e sociale di un paese in forte ma diseguale crescita economica, con strutture insieme innovative ed eredi di vecchi interessi e logiche.

Tra le pieghe di una nazione funestata dalla povertà e dall’arretratezza e per questo soggetta a forme di sfruttamento, opera il nepalese Shakti Samuha (Gruppo di potere). Ai fondatori e ai suoi membri è stato riconosciuto l’impegno a “trasformare la loro vita al servizio di altri sopravvissuti al traffico di esseri umani”, che nel paese asiatico si stimano fino a 10.000 ogni anno. “Un esempio radioso mostrato al mondo – recita la motivazione del premio – nel reclamare la dignità umana che è diritto di nascita di tutte le donne e di tutti i bambini vittime di abuso ovunque si trovino”.