Wen Jiabao apre la prima sessione dell’Assemblea nazionale del popolo (Chiara Radini, Meridiani, 5 marzo 2013)

05.03.2013 17:31

Si è concluso poche ore fa il discorso di apertura del premier uscente Wen Jiabao presso l’Assemblea nazionale del popolo cinese (Anp), una sorta di parlamento che ratifica le decisioni prese durante il Congresso nazionale del popolo a novembre. Il 3 marzo era iniziata la Conferenza consultiva del Popolo cinese. I due più importanti organi consultivi della Repubblica Popolare Cinese si sono riuniti nella Grande Sala del Popolo di piazza Tienanmen per concludere il processo di transizione dalla quarta alla quinta generazione di leader comunisti iniziata con il Congresso del Partito Comunista (Pcc) lo scorso novembre. Nei prossimi giorni verranno formalizzate le cariche di Xi Jinping come presidente e quella di Li Keqiang come primo ministro, al posto di Wen Jiabao.

A differenza dell’anno scorso, quando Wen aveva attaccato duramente la fazione conservatrice del Partito comunista cinese e aveva profetizzato l’epurazione del principe rosso Bo Xilai, il primo ministro ha mantenuto un tono molto pacato.

Wen è tornato a parlare della strategia governativa per uno sviluppo economico più equilibrato e fondato sempre più sul consumo interno anziché sulle esportazioni e sulla produzione a basso costo. Il target del tasso di crescita economica sarà mantenuto a quota 7,5% e quello dell’inflazione a 3,5%.

La prima ora del discorso è stata dedicata a una minuziosa elencazione di dati e statistiche che testimoniano i successi della quarta generazione di leader cinesi, quella di Wen Jiabao e Hu Jintao. Gli internauti cinesi non hanno però mancato di ironizzare su Weibo (Twitter cinese) che mentre alle gloriose statistiche sono stati dedicati 50 minuti, i problemi e i fallimenti della classe politica cinese sono stati liquidati in meno di 3 minuti.

Durante la seconda parte del discorso, invece, Wen ha descritto l’agenda del nuovo governo per il 2013 e ha parlato di riforme sociali promettendo la creazione di 9 milioni di nuovi posti di lavoro nelle grandi città, senza però andare a fondo sulle grandi questioni dell’ambiente, delle riforme politiche e della corruzione.

Un’altra differenza rispetto agli anni scorsi ha riguardato il budget dell’organizzazione dell’Assemblea. Il Comitato permanente dell’Anp vuole attuare una serie di misure di austerity interna per cui verranno serviti cibi e bevande non troppo costosi e sarà limitato l’impiego di scorte e macchine di accompagnamento per i deputati.

A parte questa autodisciplina di facciata non c’è niente di nuovo sotto il cielo pechinese: il canto del cigno di Wen è stato pieno di promesse vaghe lasciate ai posteri senza troppa emozione. Al massimo c’è qualche pechinese infuriato perché la connessione a internet è più lenta che mai o perché come misura di sicurezza preventiva anche i distributori di benzina hanno serrato le porte. Storia vera: niente pieno al motorino finché non finisce l’Assemblea.