(USA) 71 a 27, il senato americano conferma Hagel alla difesa (Alissa Claire Collavo, Meridiani, 27 febbraio 2013)

27.02.2013 16:30

Occhi puntati su C-SPAN, la tv via cavo di Capitol Hill: stavolta non ci sono dubbi, Chuck Hagel è il nuovo segretario alla difesa, la conferma è arrivata data poco dopo le 24, ora italiana. E’ bastata una maggioranza per nulla scontata di 71 voti a spianare la strada per il pentagono all’ex senatore del Nebraska.

Una nomina tanto attesa quanto amara che giunge dopo innumerevoli tensioni politiche, per lo più interne al partito repubblicano, che ostacolano l’assemblaggio del nuovo esecutivo al quale sta lavorando da mesi il presidente Obama. Hagel, eroe di guerra e conservatore, ma liberale quando si tratta di siti nucleari iraniani e questione israelo-palestinese, si è presto trasformato da soluzione perfetta per una politica bipartisan a uomo della discordia, capace di inimicarsi i suoi stessi compagni di partito.

“Cane sciolto”, “traditore” – lo accusano. Non solo per aver accettato la nomina da parte di Obama, che nel 2008, ricordiamo, ha accompagnato in un tour mediorientale, ma anche e soprattutto per aver accusato l’amministrazione Bush di esser stata “la peggiore degli Usa in quanto a capacità, efficienza, politica e consenso”, e di “essere schiava della lobby ebraica”.

Affermazioni pesanti per un membro del Gop che, a distanza di anni, continuano a mettere in dubbio l’integrità e la coerenza politica dello stesso Hagel, chiamato a giustificare le sue posizioni di fronte alla commissione delle forze armate al senato. Insomma, il partito repubblicano non dimentica e al momento di approvare la nomina, lo scorso 14 febbraio, ha ritenuto che temporeggiare, e quindi rimandare la decisione di una decina di giorni, costituisse la migliore delle cospirazioni.

“Questa è una nomina molto controversa” spiega Lindsey Graham, senatore repubblicano della Carolina del Sud, manifestando l’intenzione di tenere aperto il dibattito, dopo il rifiuto di Obama alla richiesta di ritirare la candidatura. “Abbiamo seri dubbi sulle sue competenze basilari” aggiungono i colleghi, puntando il dito contro le lacune professionali di Hagel.

Dello stesso parere il senatore John McCain, che in un’intervista alla CNN spiega come l’amico di lunga data “non sia qualificato per ricoprire il ruolo di segretario alla difesa”, e precisa anche che “le elezioni hanno delle conseguenze”. Non è chiaro a cosa alludesse il senatore dell’Arizona, ma è probabile che dietro il clamoroso filibustering della scorsa settimana ci sia ben altro che una contestata inadeguatezza.

Come si spiegano altrimenti la richiesta di più informazioni [sia su Hagel che sull’attentato all’ambasciata di Bengasi, nda] e le insinuazioni da parte del senatore texano Ted Cruz riguardanti tangenti provenienti – scrive il Washington Post – “da fonti estere, gruppi radicali o contractors”?

Nel motivare la scelta di Chuck Hagel a guida ideale del dipartimento della difesa, il presidente Obama ha elogiato il coraggio e “l’indipendenza di visioni” dell’ex senatore. Assieme alla schiettezza, queste sono le caratteristiche che di lui temono i repubblicani: con l’incarico al Pentagono potrebbero venire a galla scomode verità.