Thailandia. Presidente Senato apre a ipotesi elettorale (Misna)

12.05.2014 16:16

In stallo oggi il piano di sostituzione dell’attuale esecutivo con uno non eletto ma nominato da alti esponenti dello stato elaborato dai leader della protesta, che sembrava avere acquistato slancio la settimana scorsa dopo la destituzione di esponenti del governo e della premier da parte della Corte costituzionale e la richiesta di impeachment per quest’ultima chiesta al senato dalla Commissione nazionale anti-corruzione.

Il neo-eletto presidente del senato, Surachai Liengboonlertchai ha fatto sapere di essere più favorevole all’avvio di un percorso elettorale per rinnovare l’esecutivo, e i vertici delle forze armate hanno anch’essi lanciato segnali in questa direzione.

Si attende a questo punto una risposta dei manifestanti anti-governativi che questa mattina si sono spostati dal presidio nel parco Lumpini, occupato per mesi, al viale della Costituzione presso la sede delle Nazioni Uniti e altre istituzioni, incluso il Governo. Proprio all’interno del recinto governativo ha posto la sua sede Suthep Thaugsuban, leader della protesta e con una delle tante mosse a sorpresa di questa lunga crisi thailandese, i militari hanno evacuato la vicina sede dell’esercito per evitare ogni possibile elemento di tensione con i manifestanti.

A loro volta, le Camicie Rosse, che ancora ieri avevano mandato un chiaro segnale di belligeranza se il senato si fosse pronunciato a favore di un percorso alternativo a quello elettorale voluto dall’attuale maggioranza di governo oppure all’impeachment della (ex) premier Yingluck Shinawatra, hanno continuato anche oggi nella massiccia manifestazione di sostegno all’esecutivo avviata sabato alla periferia occidentale dei Bangkok.

A sua volta, il politico del Partito Puea Thai che ha sostituito la signora Shinawatra a capo dell’esecutivo provvisorio, Niwattrumrong Boonsongpaisan, ha segnalato la volontà dell’esecutivo di dialogare con gli oppositori, segnalando che questo dialogo deve includere “tutte le parti in causa” e di fatto tutte le forze del paese.

Un messaggio dei ministri degli Esteri dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico (Asean) a margine dell’incontro svoltosi nel fine settimana in Myanmar, sottolinea che l’organizzazione segue da vicino la situazione e “evidenzia il pieno sostegno a una soluzione pacifica del confronto in corso nel paese, attraverso il dialogo e il pieno rispetto dei principi democratici e dello stato di diritto”.

L’esercito, che due giorni fa ha rifiutato un invito a intervenire a fianco della protesta, ha fatto sapere che è pronto un piano d’intervento per evitare scontri tra anti e filo-governativi, ma che finora non ci sono segnali che i sostenitori del Fronte unito per la democrazia contro la dittatura, Udd, conosciuti abitualmente come Camicie Rosse, e quelli del Comitato popolare per la riforma democratica, Pdrc, che organizza da mesi le manifestazioni di piazza, stiano procedendo verso il confronto diretto.