Spettro Siria sull'Iraq (Mario Arpino, AffarInternazionali)
Se limitassimo la nostra attenzione alle cronache correnti, potremmo rimanere con l’impressione che, dopo dieci anni dalla caduta di Saddam Hussein, in Iraq l’unica vernice di democrazia – chiamiamola, se ci piace di più, “l’unico simbolo esteriore della democrazia” – sia l’indubbia frequenza delle elezioni. Di tutti i tipi. Costituzionali, provinciali, parlamentari, poi ancora provinciali e, nel 2014, di nuovo elezioni politiche.
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