Sguardi (Passaggi culturali) - a cura della redazione

05.05.2013 07:39

- La limpida rotta di un economista critico. Una lettura dell'opera di Augusto Graziani in occasione del suo ottantesimo compleanno. Augusto Graziani celebra oggi il suo ottantesimo compleanno. Nato a Napoli nel 1933, esponente di punta delle scuole italiane di pensiero economico critico, già senatore e accademico dei Lincei, nell'arco di quasi mezzo secolo di pubblicazioni Graziani si è cimentato con successo nella infaticabile opera di tessitura di una sottile trama logica, in grado di tenere coerentemente assieme ricerca teorica pura, didattica e divulgazione. Per questa sua missione gramsciana, riuscita a pochi altri ed oggi considerata impossibile dalla stragrande maggioranza degli economisti, Graziani ha saputo farsi apprezzare non solo da studenti e colleghi ma anche da un più ampio pubblico di estimatori, tra cui i lettori dei suoi editoriali pubblicati sul manifesto e su varie altre testate nazionali. (...). (Emiliano Brancaccio, il manifesto, 4 maggio 2013)

- Oralità e scrittura. Walter Jackson Ong e i modi di comunicazione della cultura. Anche se incentrati sulla letteratura e sull'espressione, la ricerca e gli scritti dello studioso gesuita americano Walter Jackson Ong hanno continuato a esercitare un considerevole influsso su settori accademici molto diversi tra loro come la psichiatria, la teologia, gli studi culturali e la comunicazione. L'opera di Ong, da una ricerca iniziale sulla storia della retorica medievale e rinascimentale si è estesa a una più ampia indagine su come sono stati portati avanti i lavori di retorica in ambienti caratterizzati dalle nuove tecnologie della comunicazione. (...). (Paul A. Soukup, L'Osservatore Romano, 4 maggio 2013)

- Il risorto e le lusinghe del serpente. Come le Scritture parlano del demonio. Dopo che è apparso l'uomo, opera del sesto giorno della creazione, si avverte la presenza di qualcosa di misterioso e di inquietante, quella del serpente. Quello che intraprende presso i progenitori e che si ripromette di ottenere da loro stupisce e sconcerta: si propone di insinuare in essi il sospetto nei confronti di Dio, di presuaderli cioè che i divieti da lui posti provengono da una sua gelosia, da un suo timore di essere equiparato da loro. Il serpente incarna, proprio all'inizio del mondo e della sua storia, la presenza di un essere invidioso: "Per invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo" (Sapienza, 2, 24). Nel Nuovo Testamento di torna spesso su quel serpente. (...). (Inos Biffi, L'Osservatore Romano, 4 maggio 2013)

- Raccontare e resistere. Esce Ingredienti per una vita di formidabili passioni (Guanda), il nuovo libro di Luis Sépulveda. "Scrivo dalla dalla parte degli ultimi per salvarli dal silenzio".

 

 

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