Sguardi (Passaggi culturali) - a cura della redazione

27.04.2013 15:49

- Un'amicizia che si rinnova. L'impronta dell'architettura italiana in Russia dal Medioevo al XX secolo. Credo che tutti gli italiani che vivono a Mosca o che hanno occasione di visitarla provino un'emozione particolare nello scorgere le alte torri e le maestose mura del Cremlino, forse l'immagine più rappresentativa della Russia. Quest'opera d'arte di grande bellezza nasce infatti dall'incontro di due culture, quella russa e quella del Paese che ho l'onore di rappresentare, e fu costruita grazie agli architetti italiani che nel Quattrocento raggiunsero le terre degli Zar affrontando lunghi viaggi e difficoltà di ogni genere. (...). (Alberto Zanardi Landi, L'Osservatore Romano, 27 aprile 2013)

- Vladimir e il romanico lombardo. I punti in comune tra le chiese lombarde e gli edifici di Vladimir sono così numerosi che è improbabile si tratti di una causalità. Certo, la scuola del romanico lombardo nacque prima di quella di Vladimir, ovvero a cavallo tra i secoli XI e XII. Nel periodo in cui è possibile che Federico Barbarossa abbia inviato nella Rus' i propri maestri, furono erette in questo stile basiliche sia a Como (San Fedele e Sant'Abbondio) che a Pavia (San Michele, San Teodoro, San Pietro e molte altre). La tradizione romanica lombarda era già perfettamente formata e poteva essere trasmessa tanto in Germania quanto nella Rus'. (...). (Dmitrij Svidkovskij, L'Osservatore Romano, 27 aprile 2013)

- Il Rinascimento tra i due Ivan. Le attività dei maestri giunti in Russia dall'Italia rinascimentale si colloca tra il 1475 e il 1539. Questo lasso di tempo coincide con il periodo, cruciale per la storia del Paese, in cui dalla smembrata Rus' medievale iniziò a formarsi una nazione unica. (...). (L'Osservatore Romano, 27 aprile 2013)

- Roma sulle rive della Neva. Molti degli architetti giunti a San Pietroburgo a ridosso del 1780 erano estimatori di Andrea Palladio. Dal punto di vista storico è difficile che si tratti di una casualità. (...). (L'Osservatore Romano, 27 aprile 2013)

- Dopo tre mesi il palazzo si sciolse. Il regno decennale (1730-1740) dell'imperatrice Anna ha lasciato relativamente poche testimonianze architettoniche. Sfortunatamente, a causa degli scarsi fondi stanziati e per il desiderio di ultimare i lavori in fretta, gli edifici di dimensioni maggiori furono costruiti con materiali poco resistenti e non sono giunti fino a noi. (...). (L'Osservatore Romano, 27 aprile 2013)

- Ecco la prima immagine dei nativi americani raccontati da Colombo. Emersa in una "Resurrezione" del Pinturicchio durante il restauro dell'Appartamento Borgia in Vaticano. Il dipinto venne concluso entro la fine del 1494 e il diario del viaggio di Colombo si data al 1492-1493. Non è da credere che un Papa spagnolo fosse all'oscuro di quei resoconti. (Antonio Paolucci, L'Osservatore Romano, 27 aprile 2013)

 

 

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