Sguardi (In giro per il mondo) - Misna, 17 maggio 2013

17.05.2013 14:34

(Nigeria) BOKO HARAM: BOMBARDAMENTI DELL’AVIAZIONE NEL NORD-EST

Almeno 21 persone sono state uccise nel corso di bombardamenti aerei su una base del gruppo armato Boko Haram nel nord-est della Nigeria: lo hanno riferito ufficiali delle unità militari coinvolte nell’offensiva, scattata dopo l’entrata in vigore di uno stato di emergenza.

Secondo gli ufficiali, il bombardamento è cominciato ieri all’interno del Parco naturale di Sambisa, un’area situata nello Stato di Borno, circa 70 chilometri a sud della capitale Maiduguri.

Lo stato di emergenza è entrato in vigore martedì sera negli Stati di Borno, Yobe e Adamawa, regioni al confine con il Ciad, il Camerun e il Niger ritenute roccaforte di Boko Haram. L’offensiva dell’esercito è scattata dopo l’arrivo di altri 2000 soldati solo nelle città di Maiduguri e Yola, le capitali di Borno e Adamawa. Come era stato preannunciato, alle operazioni stanno partecipando anche caccia ed elicotteri da combattimento.

Nella notte tra ieri e oggi scontri a fuoco si sono verificati anche nello Stato di Katsina, in una zona al confine con il Niger non interessata dalle misure straordinarie disposte dal presidente Goodluck Jonathan. Secondo alcune testimonianze, gruppi di uomini armati hanno assaltato caserme della polizia e prigioni nella città di Doura.

La decisione di dichiarare lo stato di emergenza continua ad alimentare il dibattito politico ad Abuja. Secondo il quotidiano nigeriano Premium Times, c’è “confusione” attorno alla mancata ratifica delle misure straordinarie da parte del parlamento. Il passaggio in aula sarebbe dovuto avvenire entro 48 ore, dunque entro ieri sera.

(Pakistan) NORD-EST, ATTENTATI CONTRO DUE MOSCHEE

Almeno dieci persone sono morte in un doppio attentato contro due moschee del villaggio di Baz Darrah, nella provincia settentrionale di Khyber Pakhtunkhwa. Lo ha annunciato un ufficiale di polizia del distretto di Malakand, Badshah Rehman, aggiungendo che ci sono almeno 20 feriti, causati dal crollo del tetto di una delle due moschee. Le esplosioni si sono verificate poco dopo le preghiere del venerdì. I soccorritori sono impegnati in operazioni di ricerca di eventuali superstiti, rimasti intrappolati sotto le macerie. Il villaggio colpito si trova nella Valle dello Swat, dove l’esercito pachistano ha rafforzato il proprio dispositivo di sicurezza dall’offensiva lanciata nel 2009 contro i gruppi guerriglieri che in parte controllano la zona. L’attacco non è stato rivendicato ma fonti di polizia e governative hanno già puntato il dito contro Tehreek-I-Taliban, la fazione talebana pachistana in lotta aperta contro il potere, particolarmente attiva nelle regioni tribali del nord.

I due attentati sono avvenuti mentre a Islamabad sono in corso serrati negoziati per la formazione di un nuovo governo. Le elezioni della scorsa settimana sono state vinte dalla Lega musulmana del Pakistan (Pml-N) dell’ex primo ministro Nawaz Sharif. Il secondo posto è andato al Partito popolare del Pakistan del presidente uscente Asif Ali Zardari e in terza posizione si è affermato il nuovo Movimento del Pakistan per la giustizia dell’ex campione di cricket Imran Khan. Il periodo elettorale è stato segnato da gravi violenze che hanno mietuto almeno 117 vittime.