Sguardi (In giro per il mondo) - Misna, 17 maggio 2013

17.05.2013 12:16

(Repubblica Democratica del Congo) NORD KIVU: A BENI CALMA PRECARIA, RIBELLI ALLE PORTE

“Le attività commerciali sono riprese regolarmente e i bambini hanno cominciato a ritornare a scuola. In apparenza tutto è normale ma in realtà viviamo in una situazione di calma precaria. I ribelli sono alle porte della città e al centro alcuni circolano vestiti da civili”: lo dicono alla MISNA fonti missionarie contattate a Beni, località del Nord Kivu sull’altopiano del monte Ruwenzori, non lontano del Parco nazionale del Virunga. Due giorni fa un gruppo di miliziani Mayi Mayi ha cercato di prendere il controllo della città, scontrandosi per diverse ore con le Forze armate della Repubblica democratica del Congo (Fardc). L’emittente locale ‘Radio Okapi’ ha riferito che gli scontri hanno causato almeno 40 morti, di cui 32 ribelli e otto soldati regolari. Un precedente bilancio faceva riferimento a 26 vittime.

“Viviamo nel timore di nuovi attacchi. L’annuncio da parte dell’Onu del prossimo dispiegamento della brigata speciale sta spingendo i ribelli a riorganizzarsi e ad agire. Il loro obiettivo è quello di prendere il controllo di porzioni di un territorio ricco di risorse naturali. L’assalto a Beni rientra in questa logica” prosegue la fonte locale. Dall’inizio del mese i combattenti Mayi Mayi hanno messo a segno diverse incursioni nel territorio del Nord Kivu, tra cui un fallito tentativo di uccisione del sindaco di Beni, Nyonyi Bwanakawa e violenze ai danni dei civili a Kabasha, una località che dista 20 chilometri da Beni.

Da diversi mesi fonti locali della società civile e operatori umanitari denunciano una crescente insicurezza alimentata da gruppi Mayi Mayi in lotta tra di loro e con le Fardc. “La situazione sul terreno si sta deteriorando. Per evitare sgradevoli sorprese l’esercito congolese e la missione Onu (Monusco) devono stare in allerta e rafforzare il dispositivo di sicurezza”: l’appello è stato lanciato pochi giorni fa Omar Kavota, vice-presidente della società civile della turbolenta provincia mineraria dell’est del Congo. Dalla nascita della ribellione del Movimento del 23 marzo (M23), nell’aprile 2012, le truppe regolari congolesi sono state dirottate verso le roccaforti dell’M23, lasciando scoperte ampie porzioni di una vasta regione contesa da una miriade di milizie armate. A breve nel Nord Kivu, confinante con il Rwanda e l’Uganda, verrà dispiegata una brigata di intervento dell’Onu con un mandato offensivo.

BREVI DALL’AMERICA LATINA (CILE, COSTA RICA, HONDURAS, ARGENTINA)

CILE – Ribaltando una decisione precedente, un tribunale di Santiago ha accolto una querela presentata contro l’ex presidente socialista Michelle Bachelet per la mancata allerta per lo tsunami che il 27 gennaio 2010 colpì le coste del paese dopo un forte terremoto, uccidendo 156 persone. Il giudice Ponciano Sallés ha anche respinto la richiesta di archiviare accuse analoghe presentate contro diversi ex funzionari della passata amministrazione. Bachelet è al momento favorita nei sondaggi per le presidenziali del prossimo novembre.

COSTA RICA – Dopo il ministro della Comunicazione, anche il capo dell’intelligence Mauricio Boraschi e l’assistente personale della presidente Laura Chinchilla, Irene Pacheco, hanno dato le dimissioni in seguito allo scandalo scoppiato in merito a un recente viaggio del capo dello Stato in Perù. È emerso che Chinchilla ha utilizzato un jet privato di una compagnia mineraria collegata a un imprenditore colombiano ricercato per narcotraffico.

HONDURAS – La consorte del presidente deposto nel 2009 Manuel Zelaya, Xiomara Castro, candidata del partito Libertad y Refundación (Libre), è in testa alle preferenze degli honduregni per le elezioni di novembre con il 28% delle intenzioni di voto, secondo un sondaggio di Cid/Gallup. La segue il presentatore televisivo Salvador Nasralla, candidato del Partido Anticorrupción (Pac), con il 21%. Solo terzo il candidato del Partido Nacional (governo), Juan Orlando Hernández, che è anche presidente del parlamento, con il 18%.

ARGENTINA – Il milionario americano Douglas Tompkins, un ex alpinista noto nel mondo per aver creato due fortunati marchi di abbigliamento, ha donato una proprietà di 15.000 ettari al Parco nazionale del ghiacciaio Perito Moreno, nella provincia di Santa Cruz, affinché diventi una riserva naturale. La proprietà garantisce un accesso diretto alla vetta del San Lorenzo, che con i suoi 3706 metri slm è la cima più alta della Patagonia argentina. Con consistenti donazioni, Tompkins ha tra l’altro consentito la creazione della più vasta riserva ecologica del Cile, il Parc Pumalin.