Sguardi (In giro per il mondo) - Misna, 13 maggio 2013
(Sudafrica) LICENZIAMENTI E OMICIDI, NELLE MINIERE SALE LA TENSIONE
L’omicidio di un sindacalista e di altre due persone nelle baraccopoli della regione mineraria di Rustenburg stanno alimentando la tensione tra i lavoratori dopo il recente annuncio di licenziamenti di massa da parte del principale produttore mondiale di platino.
Mawethu Khululekile Stevens, dirigente regionale dell’Association of Mineworkers and Construction Union (Amcu), è stato ucciso sabato in un bar da un commando composto da quattro uomini armati. Un’esecuzione mirata, azzarda il quotidiano Mail & Guardian, per eliminare un dirigente che avrebbe dovuto testimoniare nell’inchiesta sull’uccisione di 34 lavoratori da parte della polizia durante le proteste dello scorso anno all’ingresso della miniera di Marikana.
Sempre nel fine-settimana, in un’altra baraccopoli, sono stati assassinati due fratelli. Quando sono arrivati sul luogo del delitto, gli agenti sono stati a loro volta bersaglio di colpi di arma da fuoco e hanno sparato ad altezza d’uomo. Sull’incidente, che non avrebbe provocato vittime, è stata aperta un’inchiesta.
Nell’area di Rustenburg, cuore produttivo del Sudafrica nord-occidentale, la tensione è tornata a salire dopo l’annuncio di 6000 licenziamenti da parte della Anglo American Platinum. I dirigenti di Amcu hanno convocato per oggi una serie di assemblee dei minatori. “Sono arrabbiati per l’uccisione del loro compagno” ha detto un portavoce, secondo il quale non è ancora chiaro se anche le altre due persone assassinate fossero iscritte al sindacato.