Sguardi (In giro per il mondo) - Misna, 10 maggio 2013

10.05.2013 16:09

(Sudafrica) GIGANTE DEL PLATINO ANNUNCIA MIGLIAIA DI LICENZIAMENTI

La società Anglo American Platinum (Amplats) ha annunciato la soppressione di 6000 posti di lavoro in un settore, quello minerario, già teatro nei mesi scorsi di mobilitazioni sindacali sfociate in altissime tensioni con le forze dell’ordine. L’azienda, un colosso nell’estrazione del prezioso metallo, ha precisato che la misura riguarderà essenzialmente i lavoratori del bacino di Rustenburg, polo minerario a circa 120 chilometri da Johannesburg, epicentro di un’ondata di scioperi lo scorso inverno.

La compagnia anglo-americana ha rivisto al ribasso un progetto di ristrutturazione aziendale, annunciato a gennaio, che prevedeva la soppressione di 14.000 posti di lavoro. La direzione ha dovuto mitigare le sue pretese di fronte alle proteste dei minatori, sostenuti dall’African National congress (Anc) al potere e dai sindacati, precisando comunque che un taglio degli impieghi sarebbe stato “inevitabile”.

Pur se ridotto rispetto a quello originario, il taglio annunciato oggi rischia di incontrare una dura reazione da parte dei minatori che hanno annunciato di volersi opporre a ogni piano di ristrutturazione.

Il Sudafrica è la maggiore economia dell’area sub-sahariana. Diciotto anni dopo la fine del regime di apartheid, però, il paese è ancora condizionato da forti disuguaglianze sociali. L’ondata di rivendicazioni dello scorso anno era stata alimentata dall’uccisione da parte della polizia di 34 minatori, che manifestavano di fronte all’ingresso di una miniera di platino della multinazionale Lonmin, sempre nella regione di Rustenburg.

(Venezuela) BRASILE SOSTIENE MADURO E PROMETTE PIÙ COOPERAZIONE

“Gli auguriamo un grande successo con il suo mandato presidenziale e il suo governo”: la presidente Dilma Rousseff lo ha detto ricevendo il collega venezuelano Nicolás Maduro a Brasilia, ultima tappa del suo primo viaggio all’estero. Almenti, più commercio bilaterale e cooperazione nell’industria del petrolio e del gas è ciò che Rousseff ha promesso al successore di Hugo Chávez con cui a partire dal governo di Luiz Inácio Lula da Silva (2003-2011) le relazioni sono sempre state ottime.

Maduro, la cui legittimità è ancora messa in dubbio dall’opposizione conservatrice che si rifiuta di riconoscerlo come vinvitore del voto del 14 aprile, ha così ottenuto un appoggio pubblico dal ‘gigante’ dell’America Latina che lo rafforza anche sul fronte interno. Analoga accoglienza ha avuto in settimana anche in Uruguay e Argentina, soci, con il Brasile, nel Mercosur (mercato comune sudamericano) di cui il Venezuela si appresta a rilevare la presidenza ‘ad interim’.

I due presidenti hanno annunciato, fra l’altro, che la Brasken, sezione petrolchimica del colosso delle costruzioni brasiliano Odebrecht, realizzerà in Venezuela un impianto per la produzione di fertilizzanti e uno per migliorare la qualità del cosiddetto ‘carbone verde’ venezuelano, derivato del petrolio usato come combustibile.