Sguardi - a cura della redazione

18.04.2013 05:31

- ll trilemma della Libia. "La situazione post conflitto in Libia rimane assai delicata. Nonostante il successo delle elezioni del luglio 2012, il processo di "costruzione" di una nuova democrazia è ancora fragile, minacciato dai vincoli imposti dall'economia di rendita, ma anche dalle forze islamiche emergenti nel paese. Un intreccio - quello fra petrolio, Islam e democrazia - che difficilmente potrà essere superato nel prossimo futuro. (...) " (Arturo Varvelli, è research fellow all'ISPI di Milano - Aspenia n. 60/2013)

- Le transizioni arabe viste da Israele: il fattore paura. "Le rivolte arabe hanno suscitato in Israele reazioni negative: il governo e la grande maggioranza dei commentatori vi hanno visto solamente un pericolo esistenziale per lo Stato ebraico. Il paese si sente ancora più isolato e ora più lontano dall'alleato americano. Eppure ci sono importanti elementi positivi: si deve superare ogni visione pessimistica, che offre un alibi per non affrontare la questione palestinese e rischia di autoinverarsi. (...)" (Ilan Peleg, è il Charles A.Dana professore di Government and Law al Lafayette College in Pennsylvania e adjunct scholar al Middle East Institute a Washington , DC - Aspenia n. 60/2013)

- Perchè l'America non farà davvero un passo indietro. "La formula del "leading from behind" ha sollevato molte preoccupazioni per un'America che diventi introversa o distratta. Tale ipotesi però sembra scontrarsi con la realtà degli interessi perseguiti da Washington e la tradizionale proiezione globale della potenza americana. (...)" (Francesco Galietti, è senior visiting associate all'Oxania (Oxford Institute for Economic Policy) - Aspenia n. 60/2013)

- L'instabilità passa dal Sahara: il fattore tuareg. "C'è una chiara connessione fra le rivoluzioni in Nord Africa e l'instabilità in cui vivono i tanti Stati subsahariani: è l'intreccio di rivendicazioni indipendentiste (come quelle tuareg), movimenti islamisti, e bande criminali. Un legame che incide su entrambi i versanti del deserto e colpisce strutture statuali già fragili. La sfida per l'Africa rimane dunque quella di ripristinare il controllo dello Stato, rafforzando, con interventi mirati, le strutture di governance. (...)" (Kwesi Aning, è fondatore e preside della facoltà di Affari accademici e Ricerca (FAAR) del Kofi Annan International Peacekeeping Training Centre di Accra, nonchè membro dell'Unità per la prevenzione dei conflitti del Forum economico mondiale. - Lydia Amedzrator, è ricercatrice alla FAAR, dove si occupa di "gioventù e conflitto", metodi per la risoluzione dei conflitti e ruolo delle istituzioni internazionali nel mantenimento della pace - Aspenia n. 60/2013)

 

 

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