Sguardi - a cura della redazione

14.04.2013 18:39

- (Golfo arabo) Le sfide intrecciate. "Dopo il Consiglio di Cooperazione del Golfo, una Unione del Golfo ? I tempi sono maturi per una vera collaborazione sul piano della sicurezza, sia interna che esterna. (...)" (Fred H. Larson, Matteo Legrenzi - Aspenia online n. 60/2013)

- (Golfo arabo) Le fonti rinnovabili: illusione e realtà. "Malgrado la propaganda, la realtà è che nei paesi del Golfo le energie rinnovabili sono molto indietro, per motivi tecnici e politici. Eppure, i paesi della regione hanno bisogno di diversificare le fonti, per evitare che il crescente consumo interno assorba una quota troppo alta del petrolio da destinare all'esportazione. Le rinnovabili - diversificate a seconda delle aree - possono dare un contributo importante. (...)" (Jim Krane, ricercatore esperto di problemi energetici presso la Judge Business School dell'Università di Cambridge - Aspenia n. 60/2013)

- (Golfo arabo) Le monarchie del Golfo e la controffensiva sunnita. "Dietro all'apparente stabilità delle petromonarchie del Golfo esistono fattori di vulnerabilità sia interni che regionali. Una partita fondamentale si gioca sul possibile scontro tra Fratellanza musulmana e salafiti. La "controffensiva sunnita", guidata dall'Arabia Saudita, vuole mettere in difficoltà l'Iran, ma punta anche all'"arabizzazione" dell'Africa musulmana, a partire dal Sahel. (...)" (Carlo Jean, Presidente del Centro studi Geopolitica economica - Aspenia n. 60/2013)

- (Golfo arabo) L'America senza bussola negli stretti. "Gli equilibri strategici nel Golfo sono in rapido mutamento: le monarchie sunnite dell'area si trovano di fronte a uno scenario peggiore che in passato, con la nascita di un asse sciita Iran-Iraq e l'instabilità interna che condiziona l'Egitto. Questa situazione pone a rischio anche il ruolo degli Stati Uniti come garanti della sicurezza complessiva della regione. (...)" (James A.Russell, professore associato presso il dipartimento di National Security Affairs della Naval Postgraduate School di Monterey in California - Aspenia n. 60/2013)

- (Arabia Saudita) I sauditi, il petrolio e la democrazia. L'Arabia Saudita è un caso da manuale di "maledizione delle risorse". L'enorme ricchezza petrolifera distorce l'economia e impedisce la democratizzazione del paese, consentendo alla famiglia reale di reprimere o "comprare" il dissenso. La comunità internazionale appoggia il regime dei Saud nel timore di una crisi nella riserva di petrolio del mondo. Dietro alla facciata di stabilità, però, cresce anche nel regno la domanda di riforme. (...)" (Steve A.Yetiv, professore di Scienze politiche all'Old Dominian University, Virginia - Aspenia n. 60/2013)

 

 

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