Occupazione giovanile, l'Europa riparte dall'agenda digitale (Neelie Kroes, Roberto Sambuco, Sole 24 Ore, 3 marzo 2013)

03.03.2013 18:26

Per l'Europa non è più tempo di autocompiacersi. I dati sulla disoccupazione nell'eurozona rappresentano una realtà drammatica, destinata a lasciare segni indelebili, se non saremo in grado di assumere, fin da subito, le necessarie contromisure. Bisogna usare contemporaneamente le leve più efficaci che abbiamo a disposizione per generare crescita, e tra queste la più forte e concreta è l'innovazione tecnologica e digitale.
Dobbiamo andare oltre lo stereotipo secondo cui Internet distrugge posti di lavoro: Internet è fonte di occupazione. L'economia digitale può rafforzare in modo determinante la competitività dei nostri sistemi economici, favorendo più benessere, maggiori diritti e la creazione di milioni di posti di lavoro, soprattutto per i più giovani. È urgente adeguare la formazione e le competenze dei giovani alle esigenze più qualificate derivanti dal mondo digitale.
Già nel 2013, in tutta Europa, circa un milione di opportunità lavorative nel settore Ict finirà nel vuoto, a causa della carenza, sul mercato attuale, delle capacità necessarie. È una situazione paradossale: mentre la disoccupazione incalza, posti di lavoro qualificati non vengono occupati a causa della carenza di competenze.
Dobbiamo lavorare assieme, a Bruxelles, a Roma, e in tutti i Paesi membri, poiché é nostro dovere non far perdere ai nostri giovani questa opportunità.
Per questo domani e martedì, 4 e 5 marzo, lanceremo col Presidente Barroso l'iniziativa "Grand Coalition for Digital Jobs". Si tratta di un programma della Commissione Europea che intende coinvolgere imprese del comparto Ict, parti sociali, comunità digitali, istituzioni nazionali e locali, i cittadini, per far sì che un numero sempre maggiore di giovani possa ricevere una formazione professionale adeguata alle nuove sfide richieste dall'economia digitale. La Commissione accoglierà e metterà a sistema dunque le adesioni di chi si impegna a creare nuovi posti di lavoro, tirocini, corsi di formazione, finanziamenti di nuove imprese, corsi universitari gratuiti ed altro ancora.
Vogliamo attivare una collaborazione attiva tra soggetti e realtà diverse, come la formazione al servizio dell'industria, il sostegno alla mobilità del lavoro, la certificazione delle qualifiche, il miglioramento dei programmi scolastici e universitari, la sensibilizzazione e la creazione di un ambiente favorevole alle start-up. In questo, la riforma italiana contenuta nel recente decreto crescita del Governo è un punto di riferimento importante in particolar modo proprio sulle start-up e sul piano per azzerare il digital divide.
La "Grande Coalizione per il lavoro digitale" è un'iniziativa concreta. Dobbiamo prendere spunto dal sistema degli assegni di formazione attivato con successo in Germania e in Spagna, dove ha permesso al 60-70% dei 20.000 partecipanti di trovare lavoro. Un caso positivo che dobbiamo replicare in tutta Europa, unendolo a ulteriori iniziative (in primis la piena diffusione della lingua inglese e la standardizzazione delle qualifiche professionali).
Sempre nel 2013, inoltre, debutterà Startup Europe, una piattaforma di condivisione dedicata a coloro che vogliono creare e fare crescere nuove imprese sul web in tutta Europa. L'obiettivo è di dare supporto e assistenza a 5.000 nuove imprese entro il 2015, con l'auspicio che entro il 2020 l'Europa possa vantare 2 o 3 leader mondiali nel settore del digitale.
Sappiamo bene quanto sia difficile la crisi che stiamo attraversando. Proprio per questo è necessario che istituzioni, comunità digitali e industria culturale e tecnologica contribuiscano a dare una scossa a tutto il sistema. Più saremo in grado di credere e investire nel digitale, più forte e positiva sarà la reazione in termini di aumento di competitività delle imprese e di creazione di posti di lavoro per i più giovani. Un'Europa digitale è un'Europa che non si piega di fronte alla crisi. Dipende solo da noi costruirla al più presto.

*Vicepresidente per l'Agenda digitale della Commissione Europea e **Digital champion Italia e Capo Dipartimento Comunicazioni del Governo Italiano.