News da Misna (Sri Lanka, Madagascar)

13.10.2014 12:09

Sri Lanka. Oggi, dopo 24 anni, Mahinda Rajapaksa, presidente dello Sri Lanka, ha ufficialmente dichiarato aperta la linea Colombo-Jaffna. L’ultimo treno che aveva percorso la linea verso Jaffna, situata circa 380 chilometri a nord della capitale, Colombo, era stato la Yal Devi (La principessa di Jaffna), assalito nella notte del 13 giugno 1990 dalle Tigri per la liberazione Tamil (Ltte). La regione di Jaffna, dove vive più di un milione di Tamil, fu collegata per la prima volta con il resto dell’isola nel 1905 attraverso una linea ferroviaria costruita sotto il dominio coloniale britannico.

“Qui la gente è in attesa che la linea sia aperta e il sogno si avveri”, ha detto S L Gupta, direttore del progetto per l’Ircon, la società indiana che sta ricostruendo 252 chilometri di collegamenti ferroviari al costo di 800 milioni di dollari. Il progetto di ripristino è iniziato nel febbraio 2011 e le sezioni principali sono già state completate. I lavori di ricostruzione hanno incontrato difficoltà a causa di vaste zone ricoperte di mine e piene di serpenti.

“La riapertura della linea ferroviaria verso la regione del Nord offre una forte concorrenza ai servizi di comunicazione e di trasporto su strada, riducendo così i costi di trasporto per passeggeri e imprese” ha detto Muttukrishna Sarvananthan, studioso specializzato nell’economia del Nord, sottolineando che prima dell’inizio del conflitto, la regione settentrionale ha portato al Dipartimento ferroviario il più alto reddito regionale, dovuto al fatto che la linea verso il nord è la più lunga dell’isola del paese, con 83 stazioni locali. “La nuova linea di trasporto può certamente aumentare l’economica delle imprese a Jaffna e Mannar – ha commentato l’economista Anushka Wijesinha – ma le politiche aziendali devono concentrarsi su come aiutare a far crescere le imprese indigene in queste regioni. In caso contrario, la miglior connettività in queste regioni porterà a beneficiare le imprese provenienti da fuori più che aiutare le aziende locali che stanno lottando per crescere”.

Nella regione la povertà è dilagante. I dati del distretto di Mullaitivu sono al 28,8%, quasi sei volte la media nazionale del 6,7% e 20 volte l’1,4% registrato nel distretto di Colombo. Altri distretti del Nord non se la passano molto meglio: Kilinochchi ha un tasso di povertà del 12,7%, Mannar del 20,1% e Jaffna dell’8,3%. Solo Vavuniya, la più meridionale delle cinque provincie settentrionali, è riuscita a migliorare grazie alla sua posizione rispetto al resto del paese, con un tasso di povertà del 3,4%. Gli economisti denunciano investimenti nello sviluppo di infrastrutture di grandi dimensioni ai quali non è corrisposta adeguata attenzione a ciò che poteva generare reddito locale.

Madagascar. L’ex presidente del Madagascar Marc Ravalomanana è tornato in patria questa notte, dopo cinque anni di esilio in Sudafrica, nonostante una condanna ai lavori forzati per l’uccisione di una trentina di manifestanti.

La notizia era stata anticipata nel fine-settimana dal quotidiano Midi Madagasikara, che aveva riferito di un annuncio recapitato via telefono a una manifestazione di militanti di Tim, il movimento politico di Ravalomanana.

L’ex presidente era fuggito dopo il colpo di stato messo a segno nel marzo 2009 dal rivale Andry Rajoelina. La situazione era cambiata dopo le elezioni dell’anno scorso, che hanno portato al potere Hery Rajaonarimampianina. L’ex capo di Stato aveva anche annunciato l’intenzione di rispondere in tribunale alle accuse nei suoi confronti, relative ai disordini di cinque anni fa.