News by Misna (Yemen, Internazionale)

14.10.2014 13:04

YEMEN. I ribelli sciiti in Yemen, a cui sono attribuiti legami con l’Iran, hanno preso il controllo della città portuale di Hodeida, sul Mar Rosso, dopo aver rafforzato la loro presenza nella capitale Sanaa: lo hanno riferito fonti della sicurezza, diffondendo notizie che stridono con i progressi in campo politico di cui si è parlato nelle ultime ore.

All’indomani della nomina di un nuovo premier, Khaled Bahah, a cui anche i ribelli Houtis hanno dato il consenso, un fronte di combattenti si sarebbe impadronito nella notte di importanti settori di questa grande città strategica, situata 230 km a ovest della capitale, praticamente senza incontrare resistenza da parte delle forze governative.

Al momento i ribelli controllerebbero anche il porto e l’aeroporto di Hodeida. Lo scalo marittimo è il più importante dopo quell di Aden, nel sud.

Hodeida era da tempo nel mirino dei ribelli sciiti che da anni chiedono una apertura sul Mar Rosso ai territori che controllano storicamente nella provincia settentrionale di Saada, al confine con l’Arabia Saudita.

INTERNAZIONALE. Le mangrovie vengono distrutte ad un ritmo di 3-5 volte maggiore rispetto ai tassi medi di perdita della foresta, con un costo economico di miliardi di danni e negando a milioni di persone i servizi ecosistemici di cui hanno bisogno per sopravvivere, secondo un nuovo rapporto del Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite (Unep). Aree coperte di mangrovie si trovano in 123 paesi per una superficie di 152.000 kmq e oltre 100 milioni di persone nel mondo vivono nel raggio di 10 chilometri dalle grandi foreste di mangrovie, beneficiando di una varietà di beni e servizi come i prodotti della pesca e delle foreste, l’ acqua e la protezione contro l’erosione e le calamità naturali. Le mangrovie sono anche minacciate dal cambiamento climatico che potrebbe causare la perdita di un ulteriore 15% di mangrovie entro il 2100.

Il rapporto sostiene che, nonostante la crescente evidenza a sostegno della moltitudine di benefici derivanti da mangrovie, esse rimangono uno degli ecosistemi più minacciati del pianeta. “ La distruzione e il degrado crescente delle mangrovie, causato da conversione dei terreni per l’acquacoltura e l’agricoltura, lo sviluppo costiero e l’inquinamento, sta avvenendo ad un ritmo allarmante, con oltre un quarto di copertura originaria di mangrovie sulla terra ormai perduta. . Potenzialmente ciò ha effetti devastanti sulla biodiversità, sulla sicurezza alimentare e sul sostentamento di alcune delle comunità costiere più emarginate nei paesi in via di sviluppo dove si trovano oltre il 90% delle mangrovie del mondo” ha detto Achim Steiner, direttore di Unep.

La ricerca ha sottolineato sempre di più il ruolo delle mangrovie come significativi sistemi di stoccaggio del carbonio e le pone tra gli ecosistemi più ricchi di carbonio del pianeta. Allo stesso tempo, è stato stimato che il 30% del pesce pescato nel sud-est asiatico è sostenuto in qualche modo da foreste di mangrovie. La combinazione di spazio e di degrado ha fatto sì che, a livello mondiale, circa il 16% delle specie di alberi di mangrovie e il 40% delle specie animali dipendenti da questi ecosistemi sono ormai considerati vulnerabili o a rischio di estinzione. Le mangrovie dell’Australia ospitano oltre 200 specie di uccelli e almeno 600 diverse specie di pesci sono noti per riprodursi in mangrovie in tutta la regione dell’India e del Pacifico.