(Madagascar) Popolazione allo stremo, politici sotto accusa (Misna)

12.07.2013 09:32

Il 92% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, cioè nove abitanti su dieci hanno meno di due dollari al giorno: il dato allarmante è contenuto nell’ultimo rapporto della Banca mondiale. Secondo il documento, “oggi sull’isola ci sono quattro volte più poveri rispetto al 1960”, anno in cui l’ex colonia francese è diventata indipendente. Secondo gli esperti dell’istituzione finanziaria “dietro la crisi politica c’è soprattutto la crisi economica” che sta avendo pesanti ripercussioni sulla sopravvivenza stessa dei malgasci. Un quadro socio-economico cupo ricollegato direttamente alla “mancanza di volontà politica dei dirigenti, ma che non è irreversibile”. La grande isola africana dell’Oceano indiano è il teatro di un’annosa crisi politico-istituzionale dalla destituzione nel 2009 dell’allora presidente Marc Ravalomanana dal giovane sindaco della capitale, Andry Rajoelina, attuale uomo forte del paese, sulla scia di una forte protesta popolare e grazie al sostegno dell’esercito.

Lo stallo politico si è ulteriormente aggravato con l’organizzazione delle presidenziali, inizialmente previste per il 24 luglio e ora rinviate al 23 agosto. Oltre a Rajoelina altri due candidati contestati dalla comunità africana ed internazionale – l’ex presidente Didier Ratsirika e la moglie dell’ex capo di stato Lalao Ravalomanana – non intendono ritirarsi dalla competizione elettorale. “La situazione attuale è inaccettabile poiché dovuta all’egoismo di quelli che impediscono il corretto svolgimento del voto” ha dichiarato la presidente del partito ambientalista del Madagascar, Saraha Georget Rabeharisoa, anche lei candidata. “E’ in atto un genocidio silenzioso del popolo malgascio senza che nessuno se ne accorga – denuncia la Rabeharisoa -. Ogni giorno in ogni distretto dell’isola muoiono di fame o per una malattia 70 bambini di meno di cinque anni, per non parlare dell’espansione del turismo sessuale. Il nostro è un paese in agonia”. Inoltre, il Madagascar deve far fronte ad un’invasione senza precedenti  di cavallette che stanno distruggendo le colture e minacciano la capitale Antananarivo.