(Iraq) Nord di Baghdad, camionisti uccisi da una banda armata (Misna)

25.07.2013 11:44

Quattordici camionisti sono stati uccisi da un gruppo di non meglio identificati uomini armati che li hanno fermati nei pressi della città di Sulaiman Pek, a 160 km al nord di Baghdad. Fonti di stampe panarabe hanno sottolineato che si è trattato di “un omicidio collettivo commesso con estrema efferatezza”. Gli autisti sono stati freddati dopo essere stati fermati a un posto di blocco dove gli insorti hanno controllato i documenti di identità di ognuno di loro. Tutte le vittime erano di confessione sciita, partite da Baghdad dovevano trasportare vari carichi a Kirkuk.

Da alcune ore, proprio nella città di Sulaiman Pek sono in corso attacchi attribuiti da fonti locali a “gruppi ribelli”. A fine aprile la stessa località era già stata conquistata da insorti che si erano poi ritirati dopo aver raggiunto un accordo con capi tribali e responsabili governativi.

Altri fatti violenti sono stati segnalati a Tikrit (ovest), 150 km da Baghdad, dove quattro soldati sono stati uccisi in un’imboscata tesa da uomini armati. A un checkpoint di Shura, 50 km a sud di Mosul, altri nove poliziotti hanno perso la vita.

Nelle ultime 24 ore l’Iraq ha registrato in tutto altre 37 vittime, aggravando un bilancio già pesante di più di 720 morti per il solo mese di luglio, il più cruento dal 2008.

Negli ultimi mesi attentati e violenze sono divenuti più frequenti parallelamente all’aggravarsi di una crisi politica. L’opposizione al primo ministro Nouri al Maliki, esponente della maggioranza sciita della popolazione, ha finito spesso per assumere una connotazione confessionale e sunnita. Il già complesso scenario iracheno è stato ulteriormente intricato dal conflitto in corso nella vicina Siria. Miliziani sciiti, per lo più collegati allo Stato islamico in Iraq e nel Levante – sigla affiliata ad Al Qaida – combattono in Siria accanto alle milizie libanesi di Hezbollah, a sostegno del presidente Bashar al Assad.