In giro per il mondo (Misna, 28 marzo 2013)
(Panama) VITALIZI PER SUPERSTITI INTOSSICAZIONE DI MASSA
A sei anni dai fatti, il presidente Ricardo Martinelli ha firmato la legge che assegna una pensione vitalizia ai superstiti dell’intossicazione di massa provocata nel 2006 dal consumo di uno sciroppo per la tosse contraffatto che causò almeno 282 morti.
La legge fissa un risarcimento mensile equivalente a circa 450 euro per tutte le vittime documentate dell’intossicazione sulla base di un elenco che sarà aggiornato ogni due anni; nel caso in cui un beneficiario diretto dovesse morire, il vedovo o la vedova e il compagno o compagna potranno mantenere il diritto di percepire il 100% del vitalizio.
La vicenda risale al 2006 quando la Cassa di previdenza sociale di Panamá (Css) affidò all’azienda nazionale ‘Medicom S.A.’ l’acquisto di 9 tonnellate di glicerina per l’elaborazione di uno sciroppo per la tosse: la ‘Medicom’ la comprò dalla ‘Rasfer’, azienda farmaceutica di Barcellona, che, a sua volta, l’aveva acquistata da una ditta cinese. La sostanza non risultò essere glicerina per il consumo umano bensì di un tipo industriale contenente glicole etilenico che in una dose di circa 30 millilitri può essere letale.
Con la glicerina furono prodotti oltre 200.000 flaconi di sciroppo per la tosse e farmaci antiallergici, nonché lozioni per la pelle che provocarono un’intossicazione di massa. Secondo stime ufficiali, a consumare i prodotti adulterati furono almeno 6000 persone: sebbene ufficialmente i morti siano stati 282, il Comitato dei familiari per il diritto alla salute e alla vita ha denunciato 1400 vittime.
(Siria) OPPOSIZIONE APRE AMBASCIATA IN QATAR, ASSAD CHIEDE AIUTO AI BRICS
La Coalizione nazionale siriana ha annunciato l’apertura della sua prima ambasciata a Doha, in Qatar. La decisione è stata annunciata a margine del vertice della Lega Araba nell’emirato – tra i principali sostenitori dell’opposizione armata al governo di Damasco – nel corso del quale i paesi membri hanno votato a favore della possibilità di inviare armi alle formazion che combattono il presidente Bashar al Assad.
Durante una breve cerimonia davanti alla villa designata come sede della ‘nuova’ ambasciata siriana nel quartiere diplomatico della capitale qatariota, è stata issata la bandiera della rivoluzione ed è stato suonato l’inno nazionale.
Nizar Haraki è stato nominato ‘ambasciatore’ della Cns in Qatar. Alla sua nomina, hanno annunciato i vertici dell’organizzazione, che raggruppa i principali movimenti di opposizione, seguiranno quelle di altri rappresentanti in Francia, Libia, Turchia, Stati Uniti e Gran Bretagna.
Alla decisione dei paesi arabi di consentire l’invio di armi ai ribelli non è corrisposta un’apertura simile da parte della Nato che non ha accolto l’invito formulato da Moaz al Khatib, leader dimissionario della Cns di estendere lo scudo antimissilistico dispiegato in Turchia per difendere le aree ‘liberate’ della Siria dagli attacchi aerei di Damasco.
Sul terreno, intanto, prosegue un conflitto che punta sempre di più al logoramento della popolazione civile: dopo due settimane dall’offensiva dei combattenti, l’esercito ha ripreso il controllo del quartiere di Baba Amro a Homs, divenuto un simbolo dell’insurrezione.
Ieri il presidente Assad ha inviato una lettera ai paesi del Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) riuniti a Durban, chiedendo sostengo “contri i terroristi che cercano di distruggere la Siria”. Nel comunicato finale del vertice, le cinque potenze emergenti si sono dette molto preoccupate per il deteriorarsi della sicurezza e delle condizioni umanitarie in Siria, condannando “le violazioni dei diritti umani in conseguenza dell’inasprirsi delle violenze” e chiedendo alle parti in lotta di garantire “accesso immediato” agli aiuti umanitari in tutto il paese.
“Riaffermiamo la nostra opposizione ad ogni ulteriore militarizzazione del conflitto – hanno sottolineato i Brics – e riteniamo che un processo politico finalizzato alla transizione possa essere raggiunto solo attraverso un ampio dialogo nazionale che deve soddisfare le legittime aspirazioni di tutti i settori della società siriana, nel rispetto per l’indipendenza, l’integrità territoriale e la sovranità del paese”.
BRICS, ROUSSEFF: “NOI CONTRAPPESO ALLA CRISI FINANZIARIA”
“I nostri paesi sono un contrappeso agli effetti della crisi finanziaria internazionale, sia con il commercio che con gli investimenti”: la presidente del Brasile, Dilma Rousseff, lo ha detto da Durban alla chiusura del V summit dei leader dei Brics – Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica).
Rousseff ha sottolineato l’importanza della futura banca per lo sviluppo del blocco per la cui creazione a Durban sono stati avviati negoziati formali: un organismo alternativo alla Banca Mondiale e al Fondo monetario internazionale che “costituirà uno degli aspetti più decisivi del contributo dei Brics all’economia mondiale”, ovvero “il finanziamento dello sviluppo”.
La banca, ha aggiunto, sarà anche uno strumento fondamentale per tradurre in realtà l’impegno assunto dalle cinque economie emergenti di promuovere lo sviluppo dell’Africa. Con i leader regionali, i Brics si sono infatti accordati per dare impulso all’industrializzazione del continente investendo soprattutto nelle infrastrutture.
A margine del summit, Brasile e Cina – primo socio commerciale del gigante sudamericano – hanno firmato un accordo di scambio di valuta per un valore di 30 miliardi di dollari: l’intesa consentirà ai due paesi per tre anni di utilizzare per gli scambi commerciali le loro monete nazionali, proteggendo le rispettive economie dalle fluttuazioni del dollaro e da eventuali nuove crisi. Nel 2012 il valore totale degli scambi tra Brasilia e Pechino ha toccato circa 59 miliardi di euro.