In giro per il mondo, agenzia Misna, 6 marzo 2013

06.03.2013 11:02

(Guatemala) AZIENDA MINERARIA CANADESE A PROCESSO.

Violazioni dei diritti umani in Guatemala: è di questo che è stata chiamata a rispondere presso un tribunale di Toronto l’azienda mineraria canadese Hudbay.

L’azienda è stata querelata da Angélica Choc, vedova di un dirigente comunitario indigeno, Adolfo Ich, assassinato nel 2009: la responsabilità, secondo l’accusa va attribuita al personale della sicurezza della miniera di ferro e nichel Fénix, all’epoca di proprietà di Hudbay che la controllava attraverso filiali locali.

Hudbay è accusata di “negligenza” per aver autorizzato il dispiegamento di personale armato nelle comunità indigene che circodano il giacimento e di uso eccessivo della forza.

A detta dei legali della vittima, il solo rinvio a giudizio dell’azienda “è un’incredibile vittoria per i diritti umani”. Inizialmente Hudbay si era opposta alla celebrazione del processo in Canada attribuendone la competenza alla giustizia guatemalteca.

(Repubblica Democratica del Congo) NORD KIVU, L’ONU DECIDE SULL’INTERVENTO CONTRO RIBELLI.

Una richiesta di autorizzare il dispiegamento nell’est del Congo di un contingente di intervento internazionale dotato di poteri più incisivi rispetto a quelli di peacekeeping è stata formalizzata al Consiglio di sicurezza dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon.

Secondo Radio Okapi, l’emittente delle Nazioni Unite che trasmette da Kinshasa, ieri sera Ban Ki-moon ha chiesto il via libera a “un dispiegamento rapido” del contingente affinché sia possibile “contenere l’avanzata dei gruppi armati, sia congolesi sia stranieri, di neutralizzarli e di disarmarli”.

L’invio dei militari presuppone una revisione del mandato della missione di peacekeeping dell’Onu in Congo ed è previsto da un accordo sottoscritto il mese scorso ad Addis Abeba dai capi di Stato di 11 paesi della regione dei Grandi Laghi e dell’Africa centro-orientale.

L’intervento internazionale contro i gruppi armati dovrebbe concentrarsi nel Nord Kivu, una provincia ricca di risorse minerarie dove nonostante l’avvio di un negoziato tra il governo e i ribelli del Movimento del 23 marzo (M23) continuano a verificarsi scontri e violenze con cadenza quotidiana. Secondo diverse fonti, nella zona di Kitshanga combattimenti in corso dalla settimana scorsa tra soldati e militanti dell’Alleanza dei patrioti per un Congo libero e sovrano (Apcls) hanno causato almeno 70 vittime e costretto migliaia di persone a cercare rifugio nei pressi di una base dell’Onu.