(In giro per il mondo) agenzia Misna, 28 febbraio 2013
(Siria) DA WASHINGTON PIÙ SOSTEGNO A OPPOSIZIONE.
Gli Stati Uniti intendono “ampliare il sostegno” agli oppositori siriani con l’obiettivo di rovesciare il governo del presidente Bashar al Assad. Lo ha detto il nuovo segretario di stato americano John Kerry al termine di un incontro a porte chiuse in un albergo romano con Moaz al Khatib, capofila della coalizione siriana di opposizione.
Giunto nella capitale italiana per partecipare alla Conferenza dei cosiddetti ‘Amici della Siria’ prevista oggi a Palazzo Madama, Kerry ha precisato che Washington vuole “accelerare il processo di transizione” in Siria e che donerà 60 milioni di dollari di “aiuti non letali” all’opposizione. Nel dettaglio, l’amministrazione americana fornirà medicinali e generi alimentari ai combattenti dell’Esercito libero (Esl) ma non li rifornirà di armi o materiale bellico.
In un documento a firma dei partecipanti all’incontro, rappresentanti di 11 paesi, si sottolinea che “stiamo per entrare in una nuova fase dell’impegno occidentale e arabo nei confronti della crisi siriana” e si criticano i paesi terzi (la Russia, ndr) per “il continuo rifornimento di armi al governo di Damasco”.
La Coalizione nazionale siriana (Cns) guidata dal Al Khatib aveva minacciato di boicottare l’incontro per protestare contro “il silenzio del mondo” sulle violenze in corso nel paese da circa due anni.
Intanto in Siria i combattimenti proseguono e ad Aleppo, teatro ieri di un’aspra battaglia nella moschea degli Omayyadi, sono segnalati scontri nei pressi dell’accademia di Khan al-Assal, bastione lealista a nord della città. Come ormai accade da mesi, oppositori e militari si rinfacciano l’accusa di aver attaccato la moschea – vero e proprio gioiello storico e architettonico del XII secolo – che, secondo fonti diverse, sarebbe stata parzialmente distrutta.
(Repubblica Democratica del Congo) M23 ANNUNCIA DESTITUZIONE DEL CAPO RIBELLE.
I ribelli del Movimento 23 marzo (M23) hanno preteso le dimissioni del loro leader Jean-Marie Runiga, in seguito a divisioni interne allo stesso gruppo e in particolare con l’ala militare della ribellione guidata da Sultani Makenga.
L’annuncio giunge dopo giorni in cui le cronache e fonti sul terreno riferivano di veri e propri scontri armati tra gli stessi combattenti, divisi tra i fedelissimi a Makenga e coloro che sono rimasti legati all’ex dirigenza di Bosco Ntaganda, ex capo ribelle del Cndp, latitante e ricercato dalla Corte penale internazionale. Una nota diffusa oggi dall’ufficio politico dell’M23 annuncia la destituzione di Runiga, accusato di “sperpero di fondi” e “appelli all’odio interetnico”
Il portavoce del movimento Bertrand Bisimwa ha dichiarato al quotidiano ugandese Daily Monitor che “il generale Makenga ricoprirà il ruolo di presidente del M23 fino alla nomina di un nuovo leader”.
Dalla nascita dell’M23, lo scorso aprile, il movimento ha lanciato un’offensiva nella provincia orientale del Nord Kivu, arrivando a conquistare il capoluogo regionale di Goma. Dopo il ritiro, avvenuto su condizione dell’apertura di un negoziato, l’intesa raggiunta il 24 febbraio da 11 capi di Stato e responsabili della regione dei Grandi Laghi prevede la creazione di una “brigata di intervento” di sostegno alla locale missione Onu (Monusco) che verrà dispiegata al confine col Rwanda per “imporre la pace”.
BLOOMBERG SBARCA IN AFRICA, UNA TV SULL’ECONOMIA NEL CONTINENTE.
Il colosso dell’informazione economica Bloomberg Television ha annunciato un accordo con la società nigeriana Optima Media Group che darà vita a Bloomberg Television Africa, nuovo canale dedicato interamente al mondo degli affari nel continente. L’emittente comincerà la trasmissione nella seconda metà dell’anno, con tre o quattro ore di programmi al giorno.
Il progetto – annunciato questa mattina e oggetto di dibattito sulle principali agenzie e siti di stampo economico – dimostra ancora una volta l’interesse crescente per il continente, sia dal punto di vista degli investimenti che della ricerca di nuovi mercati. Con tassi di crescita che superano di gran lunga quelli europei e occidentali in preda alla crisi, l’Africa si conferma una potenza economica promettente.
I contenuti dei programmi saranno prodotti tra Lagos, Johannesburg, Nairobi e Londra e daranno spazio a tutto ciò che si muove nell’economia africana. “Bta rappresenterà un contenitore dinamico e attento nella copertura di notizie di stampo economico e finanziario relative al continente” ha spiegato Rotimi Pedro, amministratore delegato di Optima Media Group.
Per Bloomberg questa iniziativa “è il completamento di una strategia che ha già visto il gruppo aprire negli ultimi anni reti televisive analoghe in India, in Turchia, in Mongolia e nel Medio Oriente” ha aggiunto Andy Lack amministratore delegato di Blomerg media group.
(Marocco) RETE PARLAMENTARE PER ABOLIRE PENA DI MORTE.
Si è costituita in Marocco, su iniziativa di esponenti di partito al governo e all’opposizione una rete forte di 160 parlamentari per l’abolizione della pena di morte. In dichiarazioni rilasciate al quotidiano Libération, Nouzha Skalli – deputata del Partito del progresso e del socialismo ed ex ministro della Famiglia – ha detto che scopo del gruppo è portare in parlamento il dibattito sulla pena di morte e spingere il Marocco tra i paesi abolizionisti.
“La rete – ha detto Nouzha Skalli – sosterrà la Coalizione marocchina per l’abolizione della pena di morte e spera di far inserire il divieto al suo ricorso nella Costituzione che consacra il diritto alla vita e vieta già ogni forma di minaccia all’integrità fisica”.
Quattro partiti hanno ufficialmente aderito alla rete, soltanto due invece si sono finora rifiutati: il Partito Giustizia e sviluppo (maggioritario) e il Movimento popolare.
Attualmente in Marocco sono 115 i condannati nel braccio della morte, tra cui due donne. Benché l’ultima esecuzione risalga al 1993, i tribunali del reame hanno sempre continuato a comminare la pena capitale.