(Global) Brevi da Internazionale n. 988/2013

23.02.2013 08:11

- Ritratto della Grecia in ginocchio (Kostas Tsapogas, The New York Times). Nel dicembre 2011 il giornale in cui ho lavorato per 23 anni (e mia moglie per 17) ha chiuso. Da allora siamo entrambi disoccupati. Non riceviamo uno stipendio da 18 mesi. In grecia il tasso di disoccupazione tra i giornalisti è al 30 per cento, quello generale è al 26 per cento. Le nostre prospettive, insomma, non sono rosee. (...) Io e mia moglie siamo più fortunati di quelli che affollano le 191 mense per i poveri della città. Siamo più fortunati dei nuovi poveri, come l'uomo di mezza età con un vestito Armani consumato sui gomiti che cerca di non dare nell'occhio mentre fa la fila alla mensa di piazza Koumoundourou. Siamo più fortunati della donna che ogni giorno cammina per sei chilometri, fa la fila per ricevere un pò di cibo, e poi torna a casa a far finta di cucinare, perché non vuole confessare al marito malato che non possono più permettersi di fare la spesa. A volte io e mia moglie ci chiediamo se non stiamo cercando di negare la realtà. Ma siamo ancora convinti che il pericolo peggiore sia quello di cedere alla depressione. Sotto le feste quasi non avevamo la forza di alzarci dal letto, ma da allora l'abbiamo fatto ogni giorno e abbiamo cercato di rimetterci in sesto. Saremmo felici di ricominciare da capo, ma come ? Per qualsiasi iniziativa serve denaro, ma quello che abbiamo ci basta a malapena per sopravvivere. Ottenere un prestito è impossibile. Quando andiamo a letto, ci accorgiamo di aver superato un altro giorno. Sette notti, un'altra settimana. Ci sforziamo di credere che questa situazione non sia immutabile, proprio come la nuvola di fumo nel cielo di Atene. Ma non possiamo esserne sicuri. Sappiamo saolo che il fumo si diraderà a primavera.

- Spagna. Scioperi e licenziamenti. Il personale di bordo e di terra dell'Iberia ha avviato il 18 febbraio uno sciopero di cinque giorni per protestare contro i 3.800 licenziamenti previsti dal piano di ristrutturazione dell'azienda, che contempla anche riduzioni degli stipendi e il taglio delle rotte. La protesta è la prima di tre agitazioni previste da qui a fine marzo. All'aeroporto di Madrid ci sono stati scontri tra scioperanti e polizia. Acquistata nel 2011 dalla British Airways, nei primi nove mesi del 2012 l'Iberia ha perso oltre 262 milioni di euro, spiega El Pais, anche a causa della crisi e della concorrenza delle compagnie low cost.

- Armenia. Confermato Sargsyan. Il presidente Serzh Sargsyan, in carica dal 2008, è stato riconfermato alla guida dell'Armenia nelle elezioni del 18 febbraio con il 58,6 per cento dei voti. Sargsyan, scrive Armenpress, ha sconfitto il rivale Raffi Hovannisian, ex ministro degli esteri e fondatore del partito Eredità, che si è fermato al 36,7 per cento. Tuttavia il voto è stato boicottato dalle tre principali forze di opposizione, che in parlamento hanno poco più di un terzo dei seggi. La principale incognita, a questo punto, è la possibilità che si ripetano proteste e scontri simili a quelli che dopo il voto del 2008 causarono dieci morti e decine di arresti.

- Cipro. L'austerità al ballottaggio. A sfidarsi al ballottaggio delle presidenziali del 24 febbraio saranno il conservatore Nicos Anastasiades, del partito Disy (che con il 45,5 per cento dei voti ha sfiorato la vittoria già al primo turno del 17 febbraio), e Stavros Malas, il candidato del partito comunista (Akel), secondo con il 26,9 per cento. Come spiega il quotidiano greco Prin, i ciprioti hanno scelto il candidato del rigore, favorevole alle politiche di ausperità e considerato il miglior alleato della cancelliera tedesca Angela Merkel nell'isola. In una campagna elettorale dominata dalla crisi economica, Anastasiades si era detto pronto ad accettare tutte le condizioni della troika (Fmi, Commissione europea e Bce) per accedere al pacchetto di salvataggio da 17 miliardi di euro già richiesto dal presidente uscente, Demetris Christofias. "La cosa più importante", scrive il quotidiano cipriota Phileleftheros, "è che i due candidati uniscano le forze per risolvere i problemi del paese. Anche se le tensioni sono inevitabili, i due partiti devono evitare di alimentare lo scontro e gli estremismi. Perché i ciprioti non vogliono chiacchiere ma proposte e dialogo".