Giudizio storico. Dopo la decisione tedesca sulla Bce

09.02.2014 07:39

Scrivono Alberto Alesina e Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera (9 febbraio 2014): (...) Quando si è costruito l'euro non ci si è preoccupati abbastanza di capire, chiarire, e regolare in modo realistico quali e quanti flussi redistributivi tra un Paese e l'altro fossero politicamente accettabili. La gravità e l'eccezionalità della crisi finanziaria che ha investito il mondo ha messo violentemente a nudo questo fondamentale difetto. Ora il problema è come accelerare l'uscita dalla recessione. Il continuo sostegno monetario della Bce è ovviamente necessario. Il rischio di inflazione al momento è inesistente, semmai c'è da temere che i prezzi comincino a scendere. Il segnale verde che quasi sicuramente la Bce riceverà dalla Corte di giustizia europea aiuterà. Ma ci sono modi più diretti e politicamente meno delicati con cui la Bce potrebbe aiutare l'economia. Ad esempio acquistando dalle banche un pò dei prestiti che esse hanno fatto alle imprese: in questo modo alleggerirebbe i loro bilanci e farebbe ripartire il credito. La Bce si è detta pronta a farlo, andando al di là della stessa Fed la quale acquista prestiti bancari solo se garantiti dallo Stato americano, condizione che Francoforte non pone. Ma la Bce non può acquistare singoli prestiti: è necessario che prima le banche li aggreghino costruendo pacchetti diversificati di prestiti (le cosiddette cartolarizzazioni). In questo le banche europee sono molto indietro. La responsabilità di far ripartire il credito oggi è soprattutto loro.