Giudizio storico. Partite le operazioni umanitarie a Homs
Scrive L'Osservatore Romano (9 febbraio 2014): Dopo oltre un anno di paura, combattimenti e violenze, torna la speranza per migliaia di civili rimasti intrappolati nella città siriana di Homs. Grazie all'accordo tra opposizione e Governo, mediato dall'Onu, ieri sono state tratte in salvo le prime 83 persone, sgomberate con alcuni pullman scortati da militari. Tutte sono state immediatamente assistite dal personale dell'Onu, della Croce rossa e della Mezzaluna rossa. Il portavoce delle Nazioni Unite, Farhan Haq, ha detto che l'operazione ha riguardato donne, bambini e persone anziane, stremati da quasi due anni di assedio da parte delle forze del regime di Damasco. "Sono state portate verso luoghi di loro scelta; nell'insieme, l'operazione si è svolta senza problemi, anche se nella città sporadici colpi di artiglieria sono stati comunque avvertiti". Sul piano politico, riprenderanno lunedì a Ginevra i colloqui tra il Governo di Damasco e le opposizioni siriane. Il vice minisitro degli Esteri siriano, Faysal al Miqdad, ha annunciato ieri il si di Damasco a proseguire i colloqui in Svizzera, mediati dall'inviato Onu e della Lega araba, Lakhdar Brahimi, e interrotti lo scorso 31 gennaio dopo dieci giorni di un sostanziale nulla di fatto. La coalizione delle opposizioni in esilio, il cui leader Ahmad Jarba era stato ricevuto nei giorni scorsi a Mosca dal ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, aveva già confermato la sua presenza al secondo giro di incontri di Ginevra. Il principale nodo da sciogliere rimane lo stesso rimasto insoluto dal 31 gennaio: il regime chiede che si affronti prima di tutto il tema della "lotta al terrorismo" - espressione usata per indicare l'azione di repressione della rivolta armata - a causa del numero crescente di miliziani stranieri legati ad Al Qaeda e infiltrati nel Paese. Gli oppositori - che lavorano intanto per tentare di allargare la delegazione di Ginevra ad altre forze del dissenso siriano - chiedono invece che si dia priorità alla questione della transizione del potere, affrontando il tema della formazione di un Governo provvisorio in vista di nuove elezioni, secondo quanto previsto dalla prima conferenza di pace tenutasi a Ginevra nel giugno 2012. (...)