(Giappone) Abe vince il Senato, "via libera" a riforme e svolta nazionalista (Misna)

22.07.2013 09:39

Vittoria netta per il Partito Liberal-democratico (Pld) e per il suo alleato al governo New Komeito (Nk) nelle elezioni parziali di domenica per il Senato giapponese viste di fatto come un referendum sulla politica governativa e il “nuovo corso” economico. Alla fine della giornata, il Pld ha ottenuto 65 seggi e l’Nk 11 sui 121 in ballottaggio, conquistando così la maggioranza anche al Senato, con 135 seggi complessivi su 242. Il sistema elettorale giapponese prevede che metà della camera alta sia rinnovata ogni tre anni. Bassa affluenza, da tradizione, di poco superiore al 52% degli elettori nonostante una campagna elettorale accesa e condotta anche, per la prima volta, su Internet.

Un risultato importante per la stabilità del governo e soprattutto per il proseguimento della politica economica espansiva ed aggressiva dell’amministrazione guidata da Shinzo Abe che, in carica da soli sette mesi, può disporre di una maggioranza sostanziosa in entrambe le camere delle Dieta e con pochi ostacoli prevedibili sul suo cammino per i prossimi tre anni.

Oltre alla sfida della ripresa, della competitività e della stabilità sul piano interno, con un forte dibattito in corso sulla ripresa dell’uso del nucleare bloccato dopo la crisi dei reattori di Fukushima causata dallo tsunami dell’11 marzo 2011, la sfida è di riportare il Giappone a un forte ruolo internazionale.

Il governo di centro-destra di Abe incoraggia le istanze nazionaliste, fornisce un’immagine più sicura e propositiva sul piano internazionale, non nasconde la volontà di arrivare a confrontarsi anche sul piano militare con potenze già rivali sul piano economico e strategico, a partire dalla Cina, ma anche rivendicando una maggiore autonomia dall’alleato statunitense. Obiettivi, come pure la vendita di tecnologia bellica, da raggiungere modificando, se necessario e ora con maggiore possibilità di successo, la sua costituzione pacifista.