(Egitto) Nuovi scontri al Cairo, famiglia Morsi accusa i militari (Misna)

22.07.2013 21:05

Centinaia di sostenitori di Mohamed Morsi si sono scontrati nel pomeriggio con gli oppositori del presidente deposto il 3 luglio, riuniti in piazza Tahrir al Cairo per un sit-in: secondo ricostruzioni ancora parziali fornite dal quotidiano di Stato Ahram online, i pro-Morsi si sarebbero diretti a Tahrir dopo aver tenuto una manifestazione di protesta davanti all’ambasciata statunitense, non distante.

Gli organizzatori del sit-in hanno chiesto dalla piazza l’invio di ambulanze per assistere i feriti ma non esiste ancora un bilancio certo: secondo fonti di agenzia internazionali ce ne sarebbero decine; altre fonti parlano al momento anche di una vittima mortale.

La tensione nella capitale era alta già da diverse ore: alle forze armate è stato ordinato di bloccare tutte le strade d’accesso al ministero della Difesa, nel distretto di Abbasiya per impedire a una marcia di pro-Morsi di avvicinarsi all’edificio.

I sostenitori del presidente continuano a denunciare un golpe militare chiedendo il suo ritorno alla guida dell’Egitto. Ieri i militari hanno tra l’altro impedito l’arrivo al Cairo di due marce organizzate da associazioni femminili per protestare contro l’uccisione di tre donne negli scontri di venerdì a Mansoura.

La famiglia di Morsi ha intanto convocato una conferenza stampa, sempre nella capitale, per denunciare “la detenzione illegale” del presidente deposto accusando i militari di “rapimento”. La figlia Shaimaa ha criticato con durezza il ruolo dei militari in quello che ha definito un colpo di Stato guidato dal ministro della Difesa, Abdel Fattah El-Sisi: “Lo ritengo responsabile per qualsiasi cosa accada alla salute di mio padre mentre si trova in prigionia” ha detto Shaimaa, annunciando “azioni legali al livello locale e internazionale” contro El-Sisi.

“Nessuno di noi ha avuto alcun contatto con nostro padre dal pomeriggio del giorno del colpo di Stato” ha sottolineato Osama, figlio di Morsi.