Egitto. Il voto degli studenti/1 (Marco Di Donato, osservatorioiraq.it, 6 marzo 2013)

06.03.2013 15:37

l rinnovo dei consigli studenteschi universitari è un primo test politico in vista delle legislative. Ma quale valenza ha realmente?

Nel leggere le percentuali diffuse dall'Association for Freedom of Thought and Expression, organizzazione che ha seguito le recentissime elezioni studentesche egiziane, si rimane certamente sorpresi osservando la dura sconfitta riportata dalle formazioni legate alla Fratellanza musulmana.

Guardando per esempio all'Università di Tanta, che si trova nel cuore del governatorato di Gharbiyya, lo stesso di Mahalla, non lontano da Damietta (e a meno di 60 chilometri da Mansoura), si osserva che gli esponenti del partito di El Baradei (Dustur) ottengono l'83,93% alla facoltà di Lettere, oltre il 64% in quella di Farmacia e si attestano al 48,57% a Odontoiatria, surclassando il partito al potere di oltre 15 punti.

A Tanta, per i Fratelli Musulmani non c'è vittoria nemmeno dove Dustur non si presenta e lo scontro è con i candidati indipendenti: alla facoltà di Agricoltura “l'Unione degli indipendenti” conquista il 66,07% dei consensi.

Anche la facoltà di Odontoiatria di Monufya (sempre nel nord del paese) ha fortemente penalizzato la formazione guidata da Morsi che si è trovata isolata dinanzi un'alleanza composta da Dustur, indipendenti, “Sana'a al-Hayya” e “Misr Qawiyya”, che ha raccolto il 76,19% delle preferenze.

L'innegabile debacle della Fratellanza in quest'area va letta come diretta conseguenza degli ultimi avvenimenti, che hanno visto questa specifica regione geografica sconvolta da violenze che hanno profondamente segnato la popolazione e in particolare la sua componente più giovane e attiva.

Ma cosa succede se andiamo ad osservare i risultati nelle città storicamente fedeli alla Fratellanza?

Prendiamo i dati relativi all'Università di Minya. Alla facoltà di Turismo, l'unione di tutte le forze civili (madani) riesce a battere la Fratellanza, che supera il 17,86%, mentre i suoi rivali sfondano ampiamente il tetto del 70%.

Nella facoltà di Educazione sportiva, i Fratelli non ricevono nemmeno un voto, mentre recuperano terreno ad Odontoiatria, spartendosi la torta delle preferenze: 50% a testa.

Tuttavia a Farmacia perdono di nuovo fermandosi al 35,71% contro il 64,9% del Dustur, così come evidente è la sconfitta ad Agricoltura dove gli indipendenti conquistano circa il 66% contro il quasi 40% del partito del presidente.

C'è poi Alessandria, la seconda città più importante del paese, dove lo scontro fra islamisti è stato particolarmente acceso. Alla facoltà di Scienze, l'alleanza civile si è imposta con uno scarto minimo sui Fratelli: 51,79 contro 46,43.

Netta invece la sconfitta di questi ultimi a Lettere, con le forze civili che prendono il 50% contro il 16,07% degli studenti della Fratellanza.

Pareggio invece fra i corridoi di Farmacia: 32,86% per i Fratelli ed altrettanto per i loro oppositori (in questo ultimo caso la differenza la faranno gli indipendenti).

La sconfitta per i giovani islamisti è evidente ovunque, ma quali saranno le ripercussioni sul contesto politico?

Gli studenti universitari rappresentano una fetta minoritaria di una popolazione che conta 80 milioni di individui, circa 2 milioni e mezzo. Un numero esiguo che si spiega con un 41% di analfabeti (lo stesso il 41,7% che vive al di sotto della soglia di povertà).

Ciononostante il voto universitario è un segnale forte per il partito del presidente, che non potrà essere ignorato soprattutto se pensiamo che il 'sociale' (sindacati, unioni studentesche, associazioni professionali) rappresenta lo storico campo di azione e interesse della Fratellanza.

Ma quali sono gli elementi particolarmente critici per l'ufficio della guida suprema e per la leadership di Giustizia e Libertà?

Certamente le forze civili hanno dimostrato che sotto la bandiera dell'opposizione all'islamismo possono rappresentare un rivale da non sottovalutare. Singolarmente hanno invece ancora molti limiti, ma unite e compatte potrebbero raggiungere percentuali interessanti anche alle legislative. Uno scenario che richiama alla memoria l'esperienza del Fronte di Salvezza Nazionale di Baradei, Moussa, Sabbahi.

Va inoltre sottolineato che anche in quelle aree dove i Fratelli sono sempre stati sicuri del sostegno popolare, il consenso generale della popolazione sembra vacillare. In questo caso però, oltre che agli indipendenti e ai “civili”, il voto va indirizzandosi anche verso i salafiti.

Guardiamo al caso di Beni Suef. Forti degli ottimi risultati delle legislative del 2012, quando i salafiti di al-Nour conquistarono 6 seggi contro gli 8 della Fratellanza, nelle consultazioni della locale università la componente salafita si è imposta come alternativa, sebbene ancora fortemente minoritaria, a quella della Fratellanza.

I dati, ripresi dal blog The Arabist, sono chiari.

Al terzo anno di Giurisprudenza, i 14 seggi totali sono così suddivisi: 6 agli indipendenti 3 ai salafiti e 3 ai Fratelli Musulmani, più due ancora contesi dalle componenti islamiste.

I Fratelli Musulmani vincono a mani basse nelle facoltà di Arte (10 seggi) ed Economia (12 seggi), ma in entrambi i casi anche i salafiti riescono a piazzare due loro rappresentanti.

Un risultato che certifica la loro sconfitta e mostra al contempo la crescente influenza dei movimenti di ispirazione salafita tra i banchi universitari.

Ad esempio, nella facoltà di Arte dell'università di Minya i Fratelli conquistano solo due seggi, i salafiti ne ottengono uno. E anche se in altri casi la distanza resta abissale (del resto Bani Suef è una delle poche università rimaste in mano alla Fratellanza), sarebbe impossibile per un movimento (quello salafita) appena nato confrontarsi a parità di mezzi e strumenti con una organizzazione che ha decenni di storia alle sue spalle.

Se i seguaci delle nuove organizzazioni civili criticano i Fratelli tacciandoli di una visione fin troppo islamizzante che non tiene conto della pur presenti diversità insiste nella società egiziana, da parte loro i salafiti muovono una critica opposta: Morsi sta dando vita ad un governo troppo poco legato ai valori della shari'a.

L'operato (politico) del presidente sta finendo inevitabilmente col danneggiare l'azione della Fratellanza, e così facendo contribuisce all'erosione di quel terreno sociale che ha permesso la sua stessa ascesa.