(Egitto) Controffensiva dell'esercito nella penisola del Sinai (Misna)

18.07.2013 18:12

Dieci presunti “militanti islamici” sono stati uccisi nel corso di un’operazione dell’esercito nella penisola del Sinai: lo ha riferito oggi l’agenzia di stampa Mena, mentre rappresentanti dell’Unione Africana sottolineavano il rischio di “una guerra civile” in Egitto a seguito della destituzione del presidente Mohammed Morsi.

Secondo ufficiali delle Forze armate citati dall’agenzia, l’operazione dell’esercito è cominciata ieri. Il bilancio dei militanti uccisi è stato diffuso poche ore dopo che si era saputo della morte di tre poliziotti vittime di agguati condotti sempre nel Sinai da non meglio identificati uomini armati. Nella penisola, confinante con la Striscia di Gaza e con Israele, assalti a caserme di poliziotti e militari e altri episodi di violenza si sono verificati con cadenza quasi quotidiana dopo il 3 luglio, il giorno della deposizione di Morsi da parte dell’esercito.

La crisi in Egitto è stata oggi al centro di una conferenza stampa organizzata nella sede dell’Unione Africana, ad Addis Abeba. Alpha Oumar Konare, presidente di un comitato ad hoc di esperti, ha detto che “l’instabilità può accrescere il rischio di guerra civile e dell’aggravarsi delle violenze”. Secondo il rappresentante dell’Unione Africana, il governo insediato al Cairo dai militari deve comprendere anche rappresentanti dei Fratelli musulmani che sostengono Morsi.