Economia/Finanza, Brevi, Sole 24 Ore del 5 marzo 2013

05.03.2013 06:46

- Telecom, Cairo compra La7 per un milione. Raggiunto l'accordo per la cessione dell'emittente televisiva che sarà ricapitalizzata prima del trasferimento. TiMedia scivola del 6,4% in Borsa. L'editore: "Ho preso una bella patata bollente". Sulla vendita il faro della vigilanza Consob.

- (La7) Il dossier-alleanze passa per la holding dell'editore. Lo scenario e i rumors: l'assetto azioario sarà bloccato per 24 mesi. Il mercato non esclude che si possa ragionare su nuovi soci nella Communication.

- Telecom, resta il nodo del debito. Gli analisti fanno i conti sull'impatto della cessione di La7: solo nel lungo periodo benefici sui margini. La nuova TiMedia avrà ricavi per 99 milioni e un Mol positivo. Lo scenario 2013: l'indebitamento finanziario è previsto sotto i 27 miliardi ma intanto Moody's ha abbassato il rating: il taglio della cedola non basta.

- (Telecom) La scommessa ora si gioca sul valore del "multiplex". La strategia: Telecom Italia non giudica strategica la sua presenza nella diffusione di contenuti su rete televisiva: nel futuro preferibili quelli via internet.

- La Cina soffia agli Usa il primato nell'import di petrolio e prodotti. Lo storico sorpasso è avvenuto in dicembre. Problemi estrattivi nel Mare del Nord ma il greggio scende ai minimi dell'anno.

- Rusal punta a ridurre del 7% la produzione di alluminio. Il big russo in gravi difficoltà per l'indebitamento. Analisti scettici: la rimozione di 300mila tonnellate l'anno di metallo rischia di non produrre effetti rilevanti effetti rilevanti: sul mercato pesano scorte da record.

- Hess si separa da distribuzione e trading. La statunitense Hess Corp cederà le attività di distribuzione di carburanti, marketing e trading di energia - compresa la quota del 50$ in Hetco - per concentrarsi sulla produzione di idrocarburi e sulla raffinazione del greggio. La società procederà inoltre a un buyback da 4 miliardi di dollari e aumenterà il dividendo annuale da 40 cents a 1 dollaro per azione. Le decisioni annunciate ieri rappresentano una parziale capitolazione alle pressioni di Elliott Management. La società di hedge funds, primo azionista di Hess con il 4%, chiedeva anche la separaazione delle attività di raffinazione da quelle di produzione onshore e offshore, cosa che Hess ha rifiutato: "Una simile proposta dimostra che non hanno una conoscenza operativa del nostro business". No anche alla richiesta di nomina di 5 componenti del board: Hess ha preferito aumentare il numero di consiglieri indipendenti da 11 a 13 (su 14). L'uscita da Hetco è un passo particolarmente significativo per il gruppo: la società di trading, una joint venture creata nel 1997 con due ex partner di Goldman Sachs, operava sui mercati energetici come un vero e proprio hedge fund. Un'attività rischiosa ma che in passato si è spesso dimostrata molto remunerativa.

- Banco Popolare, pesa Agos-Ducato. L'istituto aggiorna le stime al 2012: prevista una perdita per 330 milioni. Il dato: impatto negativo dai risultati della finanziaria e dall'aumento del costo del credito. Il nodo delle rettifiche dopo l'ispezione Bankitalia.

- Nell'asta per Bsi in campo anche l'iberica Bankinter. Il gruppo sarebbe l'unico europeo in lizza per rilevare la controllata di Generali. Resta lo scoglio del prezzo a cui punta la casa madre. Le cordate: secondo indiscrezioni, tra i soggetti interessati figurano Banque Safra, un grande istituto asiatico e un consorzio con Apax.

- Ferrero al top fra i miliardari italiani. Nella classifica Forbes precede Del Vecchio e Prada. Slim resta il più ricco. Il ranking: nonostante la crisi il numero dei "paperoni" cresce da 16 a 23. Fra le new entry i fratelli Perfetti e Renzo Rosso.

- Bonus, Londra gioca l'ultima carta. La Gran Bretagna teme che la stretta in arrivo a livello europeo provochi la fuga dei manager in Asia e Usa. Oggi il dossier all'Ecofin dopo il referendum svizzero sul tetto ai compensi. Euroscetticismo: sul tema dei compensi il Governo di Cameron si avvia verso una sconfitta che porterà il Paese a isolarsi ancor di più dal resto d'Europa.

- Arpe in corsa per i periodici Rcs. Una proposta anche da Seregni. Manifestazioni di interesse di News 3.0 partecipata da Sator. Le dismissioni: prorogati i termini per la presentazione delle offerte d'acquisto delle dieci testate messe in vendita da Via Solferino.

- Gemina, sì delle banche alla fusione con Atlantia. Primo avallo degli istituti creditori di Adr al taglio della catena di controllo. Nessun rientro è stato imposto allo scalo romano.

- Sea, chiuso il bando per il nuovo consiglio. Discussioni sul vertice. Il Comune vuole dg Bonomi. In ingresso: fra i candidati al board l'ex direttore generale Bpm Ernesto Paolillo e l'ex sindaco di Cardano al Campo Mario Aspesi.

- Hsbc alza la cedola. Utili per 20,6 miliardi. Il nodo degli scandali finanziari.

- MutuiOnline rileva la rivale Money360.it. Il consolidamento del settore. Lo scenario: il presidente Pescarmona: "La forte contrazione del mercato dei mutui ha messo in difficoltà molti piccoli operatori".

- Nasce United Ventures. Il Fondo Italiano accelera sul venture capital. Dall'unione di due società di venture capital, supportate in qualità di anchor investor da un importante attore istituzionale come il Fondo Italiano di Investimento, nasce United Ventures, investment company nata sul modello del venture capital imprenditoriale già affermatosi con successo in tutti i mercati evoluti. Già effettuato il primo closing a 30 milioni di euro, con un obiettivo di raccolta di 50 milioni, con durata a dieci anni. Tra gli investitori istituzionali, oltre al Fondo Italiano di Investimento (alla sua terza operazione nel venture capital), partecipano al primo closing anche la Fondazione Banco di Sardegna, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Banca Sella e Banca Patrimoni. United Ventures fonde l'esperienza di Annapurna Ventures, specializzata in seed e fondata da Massimiliano Magrini, e Jupiter Venture Capital, specializzata in investimenti early stage e late stage fondata da Paolo Gesess nel 1999.