(Economia/Finanza) Brevi da Sole 24 Ore, 19 febbraio 2013

19.02.2013 06:52

- Telecom: esclusiva a Cairo per La7. Il consiglio di amministrazione scarta l'offerta di Clessidra per l'intera Ti-media. Il gruppo guidato da Franco Bernabè vuole tenersi i multiplex. L'opzione tramontata: il fondo di private equity non aveva escluso una possibile collaborazione con il patron della Tod's per allargare la cordata

- (La7) Decisivo il valore dei tre multiplex. Il destino dell'emittente tra i cambiamenti del sistema tv e le scelte del prossimo Governo. Lo scenario: il comparto è in evoluzione. La Ue ha rivisto le frequenze da mettere in gara e dal 2015 entrerà progressivamente a regime lo standard Dvb-T2

- Telco svaluta Telecom, apre il dossier debito e prepara il riassetto. Il cda decide il prezzo della quota nel gruppo tlc. L'ipotesi di un taglio a 1,2 euro per azione. Il rifinanziamento: a maggio scade il prestito obbligazionario da 1,7 miliardi sottoscritto dai soci. A settembre si apre la finestra per la disdetta del patto

- (Telco/Telecom) Dal 2007 bruciato un miliardo l'anno. Le perdite dei soci dall'ingresso nel colosso delle telecomunicazioni. Il conto: l'investimento è costato 8,1 miliardi, più 600 milioni di aumento di capitale. Ora in Borsa il pacchetto vale attorno a 1,9 miliardi

- Platino in tensione dopo scontri violenti in minera di Amplats. Dodici feriti in Sudafrica, poco lontano da Marikana. Le quotazioni risalgono sopra 1.700 dollari

- L'alluminio torna nel mirino dei fondi di investimento. Incoraggia la ripresa del settore auto negli Usa. Livelli record: alcune banche iniziano a offrire copertura anche per i premi sul metallo raffinato, oggi ai massimi storici in Europa

- CFTC. Gli investitori frenano sulle materie prime. I fondi di investimento hanno ridotto complessivamente del 15% le posizioni nette lunghe (ossia all'acquisto) sulle materie prime quotate negli Usa. E' quanto risulta dalle statistiche settimanali della Cftc. Crollano in particolare le scommesse sui rialzi dell'oro, ancora prevalenti, ma ai minimi da dicembre 2008. Posizioni corte (alla vendita) ai massimi dal 2007 per lo zicchero grezzo

- Rosneft. Offre alla Cina più petrolio e Gnl. Il ceo della compagnia russa Rosneft è in viaggio in Cina, dove ha incontrato i vertici delle maggiori società petrolifere locali: Cncp, Cnooc e Sinopec. Oggetto delle trattative sono soprattutto collaborazioni in giacimenti offshore, ma Rosneft ha anche offerto maggiori forniture di petrolio e possibili partnership nel Gas naturale liquefatto (Gnl) di cui Sechin sta chiedendo a Mosca di liberalizzare l'export. Una risposta positiva a questo proposito potrebbe arrivare dal Governo già in marzo, secondo alcuni analisti

- Dated Brent. Anche Platts avanza proposte di modifica. A pochi giorni dall'iniziativa di Shell (esplicitamente appoggiata da Bp) anche Platts avanza una sua proposta per modificare la definizione del prezzo del Dated Brent, usato come benchmark per almeno la metà dei contratti di fornitura petrolifera nel mondo. L'agenzia vorrebbe introdurre da giugno un "premio di qualità" su Oseberg e Ekofisk, due dei greggi che formano il paniere del Brent (con il Brent stesso e il Forties). Shell applicherà da maggio, usando criteri di calcolo diversi, un premio anche sulla qualità Brent

- Doppia offerta per Ansaldo. Per la controllata di Finmeccanica non sarebbe arrivata nessuna richiesta da parte di Samsung. Oltre a Siemens, anche dai coreani di Doosan una proposta vincolante. I tempi: il nuovo ad Finmeccanica Alessandro Pansa potrebbe concedere un'esclusiva che verrà finalizzata solo dopo le elezioni

- Hera al 70% di Acegas. Opas fino al 27 febbraio. Nessuna proroga per l'offerta

- Ferrari chiude il 2012 con performance record. Consegnate 7.318 auto (+4,5%). Il marchio in vetta alla classifica Brand finance. Il commento: il presidente Montezemolo: "Il merito va soprattutto alla donne e agli uomini del gruppo, alla forza del marchio, alla gamma innovativa"

- "Bmw registra primi segnali di ripresa anche in Europa". Parla Ian Robertson, responsabile di marketing e vendite del gruppo tedesco. Le strategie: "Il mercato è destinato a cambiare: quella dell'auto elettrica è una maratona. Puntiamo anche alla crescita del car sharing"

- Camfin. Il Tribunale boccia il sequestro chiesto da Malacalza. Il Tribunale di Milano ha respinto il ricorso presentato da Malacalza Investimenti contro Gpi e le società Marco Tronchetti Provera spa e Marco Tronchetti Provera Partecipazioni per il sequestro giudiziario del 13,1972% di Camfin. Una decisione rispetto alla quale ora la famiglia genovese sta valutando il possibile ricorso in appello. Intanto, però, il Tribunale ha rigettato la richiesta misura cautelare sostenendo che, alla luce degli accordi esistenti tra le parti, l'unica modalità per lo scioglimento della partnership tra Malacalza Investimenti, Mtp e Gpi è - ammesso che ne ricorrano i presupposti, che saranno accertati nell'ambito della procedura arbitrale già avviata - la scissione parziale e non proporzionale di Gpi e non invece, come auspicato dagli imprenditori liguri, l'immediato trasferimento della quota detenuta dalla cassaforte in Camfin. Il provvedimento del Tribunale di Milano interviene dopo che lo stesso Tribunale prima, e la Corte di Appello, poi, avevano rigettato i ricorsi di Malacalza Investimenti per ottenere la nomina di un curatore speciale che rappresentasse Gpi nell'ambito del procedimento per sequestro respinto ieri

- Mediobanca fa la lista dei "buy" post-elezioni. Consigli per gli acquisti, a Piazza Affari, in vista delle elezioni politiche nazionali. Al ribasso su Finmeccanica (sulla scia dell'arresto del numero uno Giuseppe Orsi che frenerà il processo di dismissioni), Mediaset, Saipem (a rischio il recupero di profitti dopo il pesante profit warning). Comprare invece, Eni (sulle attese per possibili cambi al vertice), Fiat, Azimut e i big del lusso, Salvatore Ferragamo e Prada (che è italiana ma quotata a Hong Kong). E ancora stare "corti" (ossia vendere) su Intesa SanPaolo, tra le banche, su Mediolanum e Banca Generali nel risparmio gestito e su Geox nella moda. Parola di Mediobanca. A una manciata di giorni dal voto (...) impazza il Toto-Borsa e la compassata banca del salotto buono milanese non sfugge alla tentazione di scrutare nella palla di vetro. La scelta si basa sull'assunto che dalle urne uscirà un governo debole, a rischio di elezioni anticipate. E allora meglio Azimut, per la bassa esposizione ai Btp rispetto a Banca Generali o Mediolanum più sensibili allo spread. Così come il quadro politico penalizza Mediaset, che già soffre per il crollo della pubblicità e per la frammentazione dell'audience. Meglio le infrastrutture di Ei Towers. Tutto chiaro dunque ? Mica tanto. Perché Mediobanca medesima pensa che le sue previsioni potrebbero non avverarsi. E allora tutto il portafoglio sarebbe da rivedere. La soluzione migliore è aspettare il 25 febbraio