(Cina) La Cina produce quanto il Kuwait (all'estero) (Gabriele Dossena, Corriere della Sera, 21 febbraio 2013)

22.02.2013 06:06

Una produzione degna dei big mondiali del petrolio. E in grado di tenere testa ai Paesi membri dell'Opec, il cartello che raggruppa i 12 maggiori esportatori di greggio. Dopo aver speso 92 miliardi di dollari negli ultimi quattro anni per acquisire asset energetici in ogni angolo del mondo, la Cina si appresta a produrre fuori dai suoi confini un quantitativo di petrolio sufficiente per competere con Paesi come il Kuwait e gli Emirati Arabi Uniti. Solo l'anno scorso le compagnie petrolifere di Stato hanno speso in acquisizioni la cifra record di 35 miliardi di dollari, riferisce il «Financial Times». Ed entro il 2015, secondo le stime dell'Aie, l'Agenzia internazionale per l'energia, le major cinesi produrranno all'estero tre milioni di barili di greggio al giorno, il doppio rispetto al 2011. L'intensificarsi delle acquisizioni e degli investimenti cinesi nelle tecnologie di trivellazione non convenzionali stanno cambiando il panorama del settore. Le società energetiche a controllo pubblico sono tenute a rispettare un obiettivo annuale di produzione e si rivolgono all'estero per conseguire il risultato. Per l'Aie, l'espansione non serve solo a soddisfare i crescenti bisogni energetici del Paese (per inciso, la Cina è il secondo importatore di greggio del mondo). Pechino generalmente colloca sul mercato internazionale la sua produzione petrolifera estera. Inoltre, spiega Fatih Birol, capo economista dell'Aie, molte compagnie cinesi puntano sul petrolio come fattore trainante per altri interessi commerciali. Acquisire tecnologie chiave è un altro obiettivo collegato alle acquisizioni.