(Burkina Faso) Riforme istituzionali e carovita, proteste in arrivo (Misna)
Si profila un nuovo fine settimana di proteste a Ouagadougou: diversi movimenti della società civile e sindacati hanno indetto una marcia contro il Senato, il carovita e la disoccupazione. Lo riferisce il sito d’informazione africana Koaci, precisando che i movimenti M27, M21, Siamo stanchi (On est fatigués) e Scopa cittadina (Balai citoyen) hanno invitato i cittadini a raggiungere la piazza delle Nazioni, nella capitale. Un’altra iniziativa di contestazione è prevista per sabato 20 luglio, organizzata dalle principali organizzazioni sindacali e dalla Coalizione contro il carovita (Ccvc) che denunciano la carenza dei servizi sanitari, del sistema educativo e la disoccupazione giovanile.
Già lo scorso 29 giugno, ai quattro angoli del paese, circa 50.000 burkinabe sono scesi in piazza in occasione della ‘Giornata nazionale di protesta’ indetta dall’opposizione al presidente Blaise Compaoré, al potere dal 1987. Marce e sit-in sono stati repressi dalle forze di sicurezza: una ventina di persone è stata ferita dai gas lacrimogeni. Al centro del contenzioso c’è la creazione del Senato – il secondo ramo del parlamento costituito da 89 membri, di cui 29 nominati dal capo dello Stato – criticato per i suoi costi di gestione proibitivi e per essere soltanto un “doppione” dell’Assemblea nazionale. Al di là di queste critiche, opposizione e organizzazioni della società civile sospettano che il Senato sia destinato a facilitare la revisione dell’articolo 37 della Costituzione che stabilisce un limite al mandato del capo dello Stato. Al potere da 25 anni, in teoria Compaoré non potrebbe più candidarsi alle presidenziali in agenda per il 2015: solo una modifica della legge fondamentale potrebbe consentirgli di presentarsi al voto.
Riunite ieri a Ouagadougou, le principali forze di opposizione hanno adottato una dichiarazione congiunta per denunciare “la cattiva gestione dello Stato”, ma soprattutto la volontà dei governanti di “eliminare il numero limite di mandati per assicurare a Compaoré una presidenza a vita”. I partiti di opposizione avvertono che “ci opponiamo e ci opporremo fino all’ultimo respiro alla modifica dell’articolo 37, così caro alla nostra democrazia”. Lo scorso fine settimana a scendere in piazza sono stati i sostenitori del presidente Compaoré e del suo Congresso per la democrazia e il progresso (Cdp). Nel 2011 il Burkina Faso è stato destabilizzato da un’ondata di ammutinamenti militari e proteste sociali che hanno fatto vacillare il potere di Compaoré, in carica dal colpo di stato di 25 anni fa.