(Brasile) Violenza, afro e meticci le prime vittime (Misna)

18.07.2013 17:17

Afrobrasiliani e mulatti, ovvero circa la metà dei brasiliani – in totale 200 milioni di persone – sono vittime del 71,4% degli omicidi al livello nazionale; gli omicidi di ‘bianchi’ sono invece scesi gradualmente, fino al 28% del totale: è quanto emerge dalla Mappa della violenza elaborata dal ricercatore Julio Jacobo Waiselfisz, del Centro brasiliano di studi latinoamericani (Cebela).

Il numero complessivo degli omicidi nel gigante sudamericano è passato dai 45.997 registrati nel 2002 a 49.309 nel 2011: sta di fatto che nel 2002 sono stati assassinati 26.952 neri o mulatti, cifra salita a 35.207 nel 2011. Anche tra i giovani la tendenza ersta simile: sono gli afrobrasiliani i più colpiti con il 76,9 % delle morti violente.

Comparato con l’indice di omicidi di altri 94 paesi, come fa l’Organizzazione mondiale della sanità, quello del Brasile è il settimo su scala mondiale: sono 27,4 ogni 100.000 abitanti; fra i giovani arrivano a 54,8 ogni 100.000 abitanti.

In base allo studio, in Brasile la situaizone è finanche migliorata rispetto alla “crescita esplosiva della violenza” registrata in altri paesi latini, a partire dal Salvador – 62,4 omicidi ogni 100.000 abitanti (sono 112,3 tra i giovani), seguito da Guatemala e Venezuela.

La Mappa della violenza indica fra l’altro che in Brasile poco è cambiato rispetto agli ultimi anni: le morti violente continuano ad aumentare nelle città medie e piccole dell’interno e in regioni che fino a un decennio fa circa erano relativamente pacifiche, negli stati nord-orientali di Alagoas, Paraíba e Bahía.