Asia. Amnesty International: stop alla tortura (Misna)

14.05.2014 18:09

“I paesi asiatici devono smettere di dire solo a parole di impegnarsi a porre fine alla tortura . La firma dei trattati internazionali è importante, ma non basta. Essa deve essere sostenuta con azioni concrete” ha detto Richard Bennett, direttore di Amnesty International per la regione Asia e Pacifico, in occasione del lancio della campagna “Stop torture “.

Secondo l’organizzazione internazionale, la tortura viene utilizzata per forzare confessioni o per mettere a tacere gli attivisti dei diritti in paesi come Cina, India, Indonesia, Malesia , Pakistan , Sri Lanka e Vietnam. E’ usata per estorcere denaro in luoghi come il Myanmar e il Nepal , dove le persone povere ed emarginate non sono in grado di comperarsi una via di uscita alternativa mentre in India come in Cina, il 74% degli intervistati ritengono che la tortura può essere alle volte giustificata per ottenere informazioni che possono proteggere il pubblico.

Tortura e altri maltrattamenti sono ufficialmente illegali in Cina, ma in pratica pestaggi, folgorazioni, iniezione forzata di droghe e rifiuto delle cure mediche vengono regolarmente utilizzati per intimidire e punire i dissidenti o criminali comuni. In Pakistan la tortura è spesso praticata dalla polizia, dai servizi segreti e dall’esercito, in particolare nelle aree tribali conflittuali o nel Balochistan e utilizzata sui difensori dei diritti umani, avvocati e giornalisti. Le autorità in Sri Lanka torturano regolarmente i detenuti. Nel 2012 almeno cinque persone sono morte a causa delle torture e delle brutalità inflitte dalla polizia, mentre nei primi tre mesi del 2013 la commissione nazionale per i diritti umani del paese ha registrato 86 denunce di tortura.

Trent’ anni dopo che l’Onu ha adottato la convenzione del 1984 contro la tortura, che impegna tutti i governi firmatari alla lotta contro l’abuso, Amnesty International ha affermato che almeno 23 paesi dell’Asia-Pacifico ricorrono ancora alla tortura e ai maltrattamenti, ma data la natura segreta degli abusi il vero numero è probabilmente più alto.