Aggiornamenti quotidiani dalla stampa italiana (14 dicembre 2013)
- Dossier sull'integrazione. La Francia ripensa il modello repubblicano. Ma poi il governo è costretto a frenare. A infastidire molti, prima di tutto, è il tono tra il burocratico e il sognante, a colpi di "vivere insieme egalitario", "produzione di possibili", "identificazione con un Noi inclusivo", "fare dell' in comune". Poi ci sono le proposte concrete, contenute nei cinque capitoli del rapporto sull'integrazione consegnato al premier Jean-marc Ayrault (...). Che sono: "riconoscere la dimensione arabo-orientale dell'identità della Francia", "valorizzare l'insegnamento dell'arabo", "insegnare a scuola una lingua africana" e "sopprimere le disposizioni scolastiche discriminatorie, in particolare riguardo al velo". In sostanza, il rapporto chiesto e pubblicato dal primo ministro come "base di discussione" è una marcia indietro clamorosa, la cancellazione di un decennio di politica di integrazione (la legge che proibisce il velo a scuola risale al marzo 2004), l'addio al modello francese dell'assimilazione, e invece l'apertura verso l'impostazione anglosassone (dalla Gran Bretagna al Canada) del multiculturalismo. (...) (Stefano Montefiori, Corriere della Sera, 14 dicembre 2013)
- India, sostituire Gandhi ? Si fa strada il re dell'hi-tech. Sarà forse la nuova India, quella hi-tech e globale, a spezzare il familismo e il dominio delle dinastie nella politica di Delhi. Uno dei nomi che al momento si citano come candidato a primo ministro alle prossime elezioni nazionali, in primavera, è Nandan Nilekani, 58 anni, imprenditore, una delle figure più conosciute, più di successo e più brillanti dell' India moderna, della Bangalore di Electronic City. Potrebbe essere l'uomo che il partito del Congresso mette in campo, a sorpresa, dopo avere registrato, la settimana scorsa, una sconfitta disastrosa in cinque elezioni locali. Rahul Gandhi, 43 anni, figlio di Sonia e nipote di Indira, era dato come scelta certa fino a pochi giorni fa; ora, negli ambienti del Congressso è forte il dubbio sulla sua capacità e sullo stesso suo desiderio di guidare il Paese. L'imprenditore potrebbe essere la carta che riaccende la partita, di fronte a un avversario, Narendra Modi del nazionalista Bjp, che è già in campagna elettorale e sta raccogliendo sempre più consensi. Nilekani è uno dei fondatori di quella che è forse l'impresa di maggior successo della nuova India, Infosys. Dopo averla lanciata (...) e averla affermata nel mondo come azienda nel settore della consulenza e dei servizi di information technology, si è dimesso per guidare la Unique Identification Authority, l'organizzazione che sta assegnando un numero di 12 cifre a ogni indiano che voglia, come mezzo di efficienza e di lotta alla corruzione nella distribuzione degli aiuti ai poveri. Un pò imprenditore globale, un pò visionario sociale. (...) Il Congresso ha precisato che si tratta di un'idea "ipotetica". (Danilo Taino, Corriere della Sera, 14 dicembre 2013)