(Portogallo) La protesta creativa dei gruppi anti-austerità del Portogallo (Giuliana Scamardella, Meridiani, 26 febbraio 2013)

27.02.2013 16:19

I gruppi anti-austerità in Portogallo si guadagnano il titolo di più creativi d’Europa secondo un articolo del Financial Times. I lusitani stanno attuando una fantasiosa forma di protesta per contestare le nuove regole fiscali attuate dal governo, addebitando le proprie fatture al premier Passo Coelho.

Da inizio 2013, per disincentivare l’evasione fiscale è stato introdotto un nuovo sistema di controllo basato su una verifica incrociata tra spese effettuate dagli abitanti e reddito effettivo. Ad ogni cittadino è stato assegnato un NIF (numero di identificazione fiscale) da inserire su ogni ricevuta d’acquisto, insieme a nome e cognome, per spese inferiori ai mille euro (per importi superiori invece servono ulteriori documenti di identificazione come il codice fiscale). Questi scontrini con cifre identificative vengono poi direttamente caricati dai commercianti sul sistema elettronico del fisco. Teoricamente ogni contribuente dovrebbe essere il solo a conoscere il proprio numero identificativo, ma sembra proprio non sia così. Fatta la legge, trovato l’inganno.

Il 22 febbraio il quotidiano Correio da Manhã ha riferito che sul portale “e-fatura” del fisco sono state caricate migliaia di false ricevute con il codice di riconoscimento del primo ministro, che si è visto addebitare conti di ristoranti, parrucchieri, negozi di abbigliamento e quant’altro. Secondo il giornale, attraverso una mail ed un sms aventi per oggetto “richiesta di fatturazione per conto di Peter Rabbit”, è stato diffuso viralmente sui social media il NIF di Pedro Paso Coelho, invitando i cittadini a farne un uso indiscriminato.

La singolare idea parrebbe esser stata ispirata dal movimento civico Revolução-Branca (rivoluzione bianca), una corrente di “disobbedienza ironica” che in questo caso ha agito ai margini della legalità, visto che costituisce reato fornire false informazioni al fisco. Lo scopo primario dell’organizzazione, come si legge sulla loro pagina facebook, è proprio quello di mandare in panne il recente sistema di controllo tributario. Come una sorta di grande fratello il governo è a conoscenza di tutti i movimenti di ciascun contribuente. È stato anche imposto ad ogni cittadino di pretendere dai commercianti la fatturazione per ogni acquisto, con il rischio di incorrere in una multa di duemila euro per chiunque venga trovato sprovvisto di ricevuta.

Coehlo è spesso oggetto di proteste pacifiche: la scorsa settimana, nel corso di un discorso al parlamento è stato interrotto da un coro di protestanti che dalla galleria pubblica ha intonato Grândola, Vila Morenacanzone simbolo della rivoluzione del 1974.

In Portogallo c’è stata una proliferazione di gruppi di protesta alternativa come Que se lixe a Troika (Fanculo la Troika) e Os Indignados (Gli indignati). Caratteristiche comuni di queste associazioni sono la coordinazione attraverso i social media e un’azione di contestazione pacifica delle misure di austerità come si è visto in occasione delle proteste di piazza nel periodo delle negoziazioni per i prestiti da parte della troika ( Bce, Fmi e Unione europea). Il carattere ironico e creativo dei movimenti di protesta, ma soprattutto dei portoghesi, era uscito anche a Natale con la commercializzazione del gioco da tavola “Vem aí a TROIKA!” (arriva la troika!). Fantasiosamente i creditori internazionali sono rappresentati come grassocci uomini in completi scuri che hanno in mano delle ventiquattrore con i simboli $, €, Fmi.

Il paese è in piena recessione per il terzo anno consecutivo. La scorsa settimana il governo ha annunciato che ci sarà una contrazione economica del 2% per il 2013, in pratica il doppio di quanto si fosse previsto in precedenza. I dati diffusi venerdí 22 febbraio dalla Commissione europea sono forse anche più allarmanti, perché si preveder che il tasso di disoccupazione toccherà il 17.3 % nel 2013  (attualmente è al 16.9%, il terzo più alto d’Europa). Questa tendenza non sembra intenzionata a invertirsi nel breve periodo: gli imprenditori stanno annunciando altri tagli per mancanza di fondi, di investimenti e di adeguate riforme strutturali che facilitino l’accesso ai prestiti.

Con un piano di salvataggio da 78 miliardi di euro avviato nel secondo trimestre 2011, lo Stato sta applicando durissime politiche di privatizzazione per evitare il bailout. Coehlo, uomo fidato della troika e convintissimo sostenitore del rigore di bilancio, sta liquidando i patrimoni portoghesi per cercare di riportare il deficit pubblico al 3% entro il 2014. Oltre alla messa in vendita di quel che resta dei “gioielli della Corona”, stanno per essere battuti all’asta per dieci milioni di euro i cantieri navali di Viana do Castelo. Ad acquistarli la società russa Rsi, che non ha nessuna tradizione marittima.

I cantieri rappresentano molto per la storia del paese perchè furono nazionalizzati nel 1974, dopo la rivoluzione dei Garofani. Destino simile toccherà tra un po’anche ai cantieri Envc, ai quali sono legate numerose micro aziende periferiche, ma soprattutto il settore terziario della regione dell’Alto Minho. La Banca di Portogallo ha stimato che a fine 2013 i posti di lavoro in meno saranno 626mila rispetto al 2008.