(Filippine) Aquino rilancia, ma restano dubbi su sviluppo e stabilità (Misna)

23.07.2013 09:49

L’atteso Discorso sullo stato della nazione che Benigno Aquino III ha tenuto ieri davanti alle camere riunite in occasione dell’apertura della nuova legislatura è stato il quarto del suo mandato presidenziale e il primo dopo le elezioni di maggio in cui ha consolidato il suo controllo politico.

Al Congresso filippino, il capo dello Stato ha chiesto di approvare il bilancio proposto per il 2014 e di appoggiare il suo impegno di riforma economica e dei servizi sociali per assicurare una crescita più solida e omogenea mentre le Filippine, che crescono al ritmo più sostenuto tra le nazioni asiatiche, lottano per mantenere slancio e trovare stabilità in una situazione globale ancora incerta.

Aquino, che attraverso le forze politiche a lui favorevoli ha il controllo di entrambe le camere del parlamento, ha anche chiesto un impegno comune per arrivare a un trattato di pace che metta fine al conflitto con i musulmani nel Sud del paese e una verifica della legge che regola il pubblico impiego.

“Il messaggio delle scorse elezioni è stato chiaro. Quindi proseguiamo” ha detto il presidente, che nel lungo discorso ha anche elencato le tante cose fatte e sottolineato quelle che restano da fare. Soprattutto Aquino ha finito per sottolineare i troppi limiti all’affermazione di una cultura del benessere, della condivisione e della legalità. Con un linguaggio duro e a volte con toni esasperati, il presidente ha messo sotto accusa l’incompetenza di settori dell’amministrazione, come immigrazione, gestione dell’emigrazione e dogane, e puntato il dito contro interessi particolari, la corruzione e un uso disinvolto della violenza a scopo politico, l’insicurezza e le leggi disattese.

Aquino ha posto l’accento anche sui traguardi raggiunti o raggiungibili durante la sua presidenza ora a metà mandato. Ha evidenziato i risultati positivi ottenuti dall’agricoltura e sul piano della produzione industriale e i passi avanti compiuti nella riforma agraria, nella sanità e nell’istruzione. Progressi importanti, ha ammesso il presidente, ma che non cancellano le difficoltà in materia di disoccupazione e nella lotta alla povertà.

Sabato, la Conferenza episcopale aveva chiesto con fermezza ad Aquino di mantenere le sue promesse di benessere e lotta a corruzione e malgoverno. Uno stimolo ma anche una mano tesa dopo l’aspra controversia che ha accompagnato e seguito l’approvazione della Legge sulla salute riproduttiva. Un provvedimento che da marzo è sospeso in attesa di un pronunciamento della Corte suprema e che oggi ha ripreso l’esame delle eccezioni di legittimità. Anche la classe imprenditoriale ha voluto esprimere nei giorni scorsi disagio e scetticismo verso alcune scelte dell’amministrazione Aquino e ad essa si sono associati ieri, con una protesta nei pressi del parlamento che si è scontrata più volte con la polizia, gruppi della società civile delusi dalle politiche governative.