(Cile) Corruzione, una piaga sempre più sentita (Misna)
La vicenda del direttore del Servizio delle imposte interne del Cile (Sii), Julio Pereira, è stata la classica goccia a far traboccare il vaso: accusato di aver condonato ammende e interessi per quasi 10 milioni di dollari a imprese di cui lui o la moglie erano azionisti, Pereria è diventato l’emblema più recente della corruzione, sempre più percepita come un problema grave e da affrontare con urgenza.
Secondo l’ultimo studio dell’organizzazione Transparency International, il 39% dei cileni ritiene la corruzione una piaga profonda. Il 76% non ha fiducia nei partiti politici, il 68% non dà credito al Congresso e il 67% al sistema giudiziario, considerati corresponsabili del flagello. Allo stesso tempo, il 10% degli intervistati ha confessato di aver pagato una qualche forma di ‘bustarella’ negli ultimi 12 mesi.
Alla ribalta della cronaca cilena è finito di recente il caso del Cencosud, un consorzio presente in Argentina, Colombia e Perú, di proprietà dell’imprenditore tedesco Horst Paulmann, che ha acquisito l’85% dell’impresa Johnson’s dopo che questa ha ottenuto dal Sii un condono milionario. Secondo un’inchiesta della rivista Qué Pasa, Paulmann ha versato a lungo a Pereira fino a 500.000 dollari al mese per l’affitto di alcuni terreni di sua proprietà a La Reina. Lo scandalo è scoppiato a marzo ma Pereira è rimasto al suo posto, ricevendo il pieno sostegno del presidente Sebastián Piñera e del partito di governo Renovación Nacional.